Le retribuzioni contrattuali orarie ad aprile sono rimaste ferme rispetto a marzo, per un incremento tendenziale dell'1,2%, il minore dall'inizio delle serie storiche nel 1982.

Complessivamente, nei primi quattro mesi del 2014, l'indice calcolato dall'Istat è cresciuto dell'1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2013. Con riferimento ai principali macrosettori, ad aprile le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,6% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che ad aprile presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,5%); agricoltura e telecomunicazioni (entrambi 3,1%). Si registrano variazioni nulle nel settore alimentari bevande e tabacco e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.

Alla fine di aprile 2014 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 38,4% degli occupati dipendenti e corrispondono al 37,6% del monte retributivo osservato. Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di aprile e' stato recepito un solo accordo e nessuno è scaduto.

Alla fine di aprile la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo e' del 61,6% nel totale dell'economia e del 50,3% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto e' in media di 28,3 mesi per l'insieme dei dipendenti e di 14,5 mesi per quelli del settore privato.