Stabilizzazione dei precari vincitori di concorso con almeno tre anni di servizio (anche non continuativi) alle spalle: dovrebbe essere questa la proposta principale che i sindacati si troveranno oggi (15 febbraio) sul tavolo della ministra Marianna Madia nel nuovo confronto che il governo terrà a partire dalle 15,30 a palazzo Vidoni con Cgil, Cisl e Uil, cui seguirà giovedì il confronto alla Conferenza delle Regioni, per approdare venerdì in Consiglio dei ministri. 

Ieri i tecnici del ministero hanno lavorato alla bozza del testo per verificare le modifiche richieste dai sindacati. Dopo il primo confronto, infatti, la ministra si era impegnata a riformulare alcune parti che erano state contestate con la motivazione che non rispettavano esattamente l'accordo siglato il 30 novembre scorso dalla ministra e dai leader dei sindacati confederali. In particolare, l'intesa impegnava il governo a "rivedere gli ambiti di competenza, rispettivamente della legge e della contrattazione, privilegiando la fonte contrattuale" e a riformare l'articolo 40, comma 3-ter del precedente Testo unico.

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Secondo quanto anticipato dall'Ansa, il piano straordinario per le assunzioni coprirà il triennio che va dal 2018 al 2020 e si snoderà su un doppio binario: da una parte si darebbe la possibilità di trasformare in fisso chi già lavora in una data amministrazione a tempo determinato ed è stato selezionato tramite concorso; dall'altra si consentirà di aprire bandi che destinino almeno il 50% dei posti disponibili al personale interno con contratti di lavoro flessibile. Quindi chi ha già fatto un concorso può essere assunto senza doverne fare di nuovi, mentre gli altri avranno l'opportunità di poter partecipare a un concorso contando su una riserva, su una quota consistente di posti a loro dedicati.

È ancora da stabilire il numero dei precari che sono interessati alla stabilizzazione. Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia è in attesa di una stima precisa da parte della Ragioneria dello Stato. I sindacati parlano di circa 80 mila persone: di queste la maggior parte sono lavoratori a tempo determinato, e quasi sempre vincitori di concorso, mentre tutti gli altri sono atipici a vario titolo, dai collaboratori ai contratti a progetto.