“Tra incompiute, frane, strade e autostrade dissestate e le ferrovie che hanno detto basta agli investimenti nel mezzogiorno, il Ponte sullo Stretto di Berlusconi è come i croissant di Maria Antonietta agli affamati di Parigi”. Così il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano, commenta il via libera dal Cipe al progetto.“Come noto – dice -, quello sullo Stretto è un Ponte essenzialmente ferroviario e appena qualche giorno fa, Fs ha annunciato che non intende più investire nel Mezzogiorno e che l’alta velocità si fermerà a Napoli”.

Il Ponte non servirà per andare o venire dalla penisola,
dunque, ma “da Messina continueremo a non avere il raddoppio ferroviario per Catania o il completamento dell’autostrada, inaugurata ma mai finita, per Palermo”. Le risorse destinate al Ponte, pari a 1,2 miliardi di euro, serviranno forse ad aprire i cantieri ma non a concludere i lavori stimati in oltre 6 miliardi, che invece avrebbero potuto essere impiegate per realizzare in toto infrastrutture importanti come il raddoppio ferroviario Messina-Catania. “Così, grazie a questa ossessione di Berlusconi per il Ponte – conclude -, Messina ospiterà l’ennesima incompiuta mentre si continuerà a non avere treni, strade, autostrade e navi per i collegamenti”.