Cessione del quinto dello stipendio. Si tratta di un prestito personale e nello stesso tempo di un fenomeno sempre più diffuso tra i lavoratori dipendenti. Operai e impiegati che hanno un contratto a tempo indeterminato lo stanno usando sempre di più. Ma in moltissimi casi cadono nelle braccia di finanziarie senza scrupoli che praticano tassi al limite (e in qualche caso) sopra il tasso di usura, che tra l’altro si determina facendo la media dei tassi praticati. Insomma: un gatto che si morde la coda. In percentuale sulle forme di indebitamento – secondo le stime dell’Abi, Associazione bancaria italiana – la cessione del quinto dello stipendio occupa solo uno scarso 1,5 per cento della torta, dove il grosso (oltre il 50 per cento) va ai mutui immobiliari. Il resto è diviso tra prestiti personali finalizzati e carte revolving (le carte che si ricaricano facendo pagare un interesse al compratore).

Ma, nonostante la dimensione economica,
la cessione del quinto dello stipendio è diventato ormai il fenomeno socialmente più rilevante, insieme al boom delle carte revolving. “La cosa scandalosa – commenta Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori – è che le finanziarie possono praticare interessi al limite dell’usura e qualche volta anche oltre. La Banca d’Italia si sta occupando del problema. Da parte nostra diamo sempre un’indicazione chiara: evitate le finanziarie ‘tergicristallo’. Nascondono vere e proprie truffe ai cittadini”. Il trucco di queste finanziarie, spiegano anche altri esperti della materia, è spesso duplice: da una parte si occultano i costi vari, che sono responsabili della crescita del tasso di interesse, dall’altra, quando si spiegano le condizioni ai clienti, si parla sempre di tan, il tasso annuale e non di taeg, il tasso effettivo, ovvero tutto quello che si andrà a pagare come interesse sul prestito o sull’anticipo appunto del quinto dello stipendio.

Il mondo delle finanziarie e dei mediatori creditizi è sotto osservazione e, a parte il lavoro avviato da Bankitalia, pare che perfino il governo in carica cominci ad avere qualche sospetto sul sommerso creditizio. Sono operatori, in molti casi singoli, che operano soprattutto nelle regioni del Sud e vendono di tutto: dal mutuo per la casa alla cessione del quinto. In Italia sono ormai circa 100 mila, come informa un rapporto del Cnel. Oltre alla cessione del quinto l’altra bomba a orologeria è piazzata nelle carte revolving, anche se da noi non si registra ancora una diffusione di questi strumenti paragonabile a quella che si è avuta negli Stati Uniti, il paese che ha dato vita anche ai subprime.