A gennaio gli assegni pensionistici saranno più leggeri. Nel primo mese del nuovo anno infatti i pensionati italiani dovranno restituire allo Stato una parte della rivalutazione ricevuta nel 2014, calcolata inizialmente con un tasso provvisorio dell’1,2% e poi assestatosi in via definitiva all’1,1%. "In questo modo - spiega lo Spi Cgil che ha elaborato uno studio a riguardo - una pensione minima perderà 5,40 euro rispetto a dicembre 2014 mentre una pensione da 1.500 euro perderà 16,30 euro".

Questi gli importi per ogni singola categoria d’importo delle pensioni messi a confronto tra dicembre 2014 e gennaio 2015:


Pensione dicembre 2014

Pensione gennaio 2015

Perdita            

501,30 euro
495,90 euro
5,40 euro
1.002,80 euro
991,90 euro
10,90 euro
1.504,10 euro
1.487,80 euro
16,30 euro
2.003,10 euro
1.999,10 euro
4 euro
2.499,50 euro
2.479,20 euro
20,40 euro
2.990,40 euro
2.974,10 euro
16,30 euro
3.486,00 euro
3.421,80 euro
64,20 euro
3.981,40 euro
3.917,90 euro
63,50 euro
4.476,90 euro
4.414,00 euro
62,90 euro
4.972,30 euro
4.910,10 euro
62,20 euro

Lievi aumenti sono invece previsti per il mese di febbraio. Il meccanismo di rivalutazione automatica porterà nelle tasche di un pensionato con la minima 1,50 euro in più rispetto al 2014. Una pensione da 1.500 euro aumenterà invece di 3euro.

Questa la dinamica degli importi pensionistici a febbraio 2015:

Pensione febbraio 2015

Aumento 

502,40 euro

1,50 euro

1.004,80 euro

3,00 euro

1.507,10 euro

4,50 euro

2.008,10 euro

5,70 euro

2.503,20 euro

5,60 euro

2.993,40 euro

4,50 euro

3.485,80 euro

4,70 euro

3.981,90 euro

5,40 euro

4.478,00 euro

6,10 euro

4.974,10 euro

6,70 euro


Spi-Cgil: Pagamento pensioni, a gennaio è caos. Per molti l’assegno il 10 del mese
A gennaio sarà caos pensioni. A denunciarlo è lo Spi Cgil che ricorda come il governo abbia rimesso mano al sistema di pagamento degli assegni previdenziali. "Quelli Inps - riferisce lo Spi - saranno liquidati il 1° del mese mentre quelli Inpdap il 16, così come è avvenuto fino ad oggi".

Novità riguardano invece i titolari di due o più pensioni e nello specifico quelle di reversibilità, invalidità civile e di rendite vitalizie per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. "Queste - riferisce ancora lo Spi Cgil - saranno liquidate il 10 del mese. Ma la norma, contenuta nell’articolo 26 comma 3 della Legge di Stabilità, è poco chiara - denuncia il sindacato - e rischia di riguardare fino a 5 milioni di pensionati e non alcune centinaia di migliaia come dichiarato dal governo".

"E’ una questione - sostiene il sindacato dei pensionati della Cgil - che il neo-Presidente dell’Inps Tito Boeri dovrà affrontare e chiarire quanto prima per limitare il più possibile i disagi arrecati alla popolazione anziana".

“Il governo – dichiara il segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone – si è dimenticato ancora una volta dei pensionati italiani e nella legge di stabilità per loro non c’è nulla.  La promessa di estendere il bonus fiscale di 80 euro non è stata mantenuta e ci viene il forte sospetto che si sia trattato solo di una mossa elettorale. Sarebbe bene che nel 2015 il governo e il Parlamento corressero ai ripari prestando attenzione alla condizione degli anziani e dei pensionati che da molti anni sono in forte sofferenza e che nonostante tutto continuano a fornire aiuto e sostegno a figli e nipoti senza lavoro”.