“Anche oggi come allora sulle Madonie sta nascendo un nuovo fermento per chiedere il riscatto di queste comunità, che non vogliono essere messe ai margini. Ieri c'era il movimento dei lavoratori, alla cui guida stava Epifanio Li Puma, che da contadino lottava per conquistare le terre da coltivare e rivendicare i diritti. Oggi c'è un folto movimento pro-ospedale, composto da cittadini, lavoratori, sindacati, associazioni amministratori, che chiede la riattivazione del punto nascita e strade scure, servizi e lavoro”. Lo ha dichiarato il segretario Cgil Palermo Enzo Campo oggi alla commemorazione della figura di Epifanio Li Puma, sindacalista della Cgil ucciso dalla mafia il 2 marzo del 1948.

La commemorazione si è aperta con la deposizione di due corone a Borgo Verdi, nel comune di Petralia Soprana, dove dal 2008 si trova una lapide, posta da Cgil Sicilia e Flai, esattamente nel luogo in mezzo alla campagna dove Li Puma, mentre arava un terreno, fu ucciso da due sicari davanti ai suoi due figli, Santi di 19 anni e Giuseppe di 13.

Il segretario della Cgil ha ricordato la storia di Epifanio Li Puma, capo lega della Cgil, parte integrante della storia del sindacato che Cgil Palermo vuole far rivivere a partire dalle commemorazioni di ogni singolo dirigente ucciso dalla mafia, affinché “la storia di parte divenga storia di tutti”. “Il territorio madonita non vuole essere dimenticato proprio perché in questo territorio sono nati personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia di Italia”, ha aggiunto Enzo Campo. “Dalla marginalità dei paesi delle Madonie 60 anni fa è partita la rivoluzione che ha portato la libertà e le terre ai contadini, con la riforma agraria – aggiunto Tonino Russo, Flai Cgil Palermo - Oggi come allora la Cgil è impegnata contro lo sfruttamento dei lavoratori e la questione del caporalato. Continuiamo a fare il nostro lavoro di sindacato di strada. Come allora, lui lotto per la libertà e i diritti dei lavoratori e noi oggi per chi viene sfruttato nelle terre, soprattutto durante la raccolta”.

Dopo i saluti dei sindaci, durante il dibattito al cine teatro Grifeo, è intervenuto il nipote di Epifanio Li Puma, Gaetano La Placa, presidente della fondazione Li Puma: “Ringrazio la Cgil per questa iniziativa e per la volontà di ricordare ogni anno la figura di mio nonno. Fa piacere, e non lo dico solo da familiare, che non si dimentichi la storia di Epifanio Li Puma e il suo impegno per il riscatto della Madonie: da questi luoghi è partita infatti una vera e propria rivoluzione che negli anni Cinquanta ha cambiato le sorti dell'Italia – ha detto il nipote di Li Puma - Allora qui c'era il blocco del popolo che faceva capo al Partito Comunista. Da qui, dove mancavano luce e acqua, si pensava di cambiare le sorti di questo territorio e dell'Italia intera. Epifanio, da noi definito sognatore di giustizia, in fondo non fece che chiedere l'applicazione delle leggi. E' morto per difendere il futuro dei suoi concittadini, che chiedevano diritti e un pezzo di pane, e dei suoi figli. Oggi queste giornate del ricordo hanno un senso perché si coinvolgono i giovani delle scuole, come quelli dell'istituto Pietro Domina di Petralia Soprana, che hanno organizzato una rappresentazione teatrale e delle altre scuole di Petralia Soprana e Sottana”.