Al teatro Massimo di Palermo sono stati scritturati dieci mimi inglesi per il Faus di Berlioz mentre i ballerini precari siciliani restano a casa. Lo rileva la Slc Cgil di Palermo il cui segretario Maurizio Rosso ha osservato: "Quello che chiediamo è un teatro di qualità, con la stagione estiva, con complessi artistici seri. Solo così il teatro Massimo potrà attrarre investimenti: puntando all’eccellenza, che oggi non c’è". Intanto continua l’agitazione dei ballerini precari, di cui si è discusso in una assemblea dei lavoratori del Teatro Massimo, riunita oggi, indetta da Cgil, Cisl, Uil e Fials, alla vigilia dell’inaugurazione della stagione 2012, che si apre domenica con il Faust.

"Nessuna linea dura", precisa Rosso. Dopo lo sciopero che aveva fatto saltare il 21 dicembre Lo Schiaccianoci, l’assemblea ha escluso proteste e contestazioni per la prima del Berlioz. "Non ci metteremo di traverso, vogliamo che la città - continua il sindacalista - non ci consideri ostili ma comprenda le nostre richieste. Gli artisti chiedono un teatro di ampio respiro, che torni a produrre, che faccia la stagione estiva al teatro di Verdura, oggi abolita, che rimanga aperto per le feste di Natale e Capodanno, che ci faccia lavorare nei mesi estivi e ci mandi in ferie a settembre".

I sindacati, che chiedono al sovrintendente Antonio Cognata di riprendere "il filo delle relazioni sindacali da tempo interrotte e di avviare una discussione globale sul teatro", hanno contestato il fatto che per il Faust siano stati scritturati dieci mimi inglesi. "E intanto i nostri ballerini, che vogliono lavorare, stanno a casa. Anche noi siamo dei mimi: il nostro contratto nazionale - spiega Rosso - appartiene alla categoria di solista e mimo con obbligo di corpo di ballo".