Sessanta lavoratori Ati Group, Emar ed Ediltecna, le aziende del gruppo confiscato alla mafia di Michele Aiello, a Bagheria, manifesta oggi (23/4) con un sit-in davanti alla sede Inps di Palermo per il mancato ricevimento dell’importo della cassa integrazione di gennaio, febbraio e marzo. Sono giunti a Palermo in treno e si sono spostati in via Laurana, sede dell’Inps, a piedi “per protesta”.

“Non abbiamo nemmeno i soldi per pagare il biglietto dell’autobus o della metropolitana”, dicono. Qualche frizione in mattinata con le forze di polizia. “Considerate le loro condizioni critiche, volevano salire sulla metropolitana senza pagare il biglietto. Poi sono andati a piedi. Sono lavoratori a corto di liquidità da 8 mesi. L’unica valvola per loro è la cassa integrazione. Ma la commissione edilizia dell’Inps non ha ancora neanche esaminato le pratiche – dichiara Franco Macaluso della Fillea Cgil di Palermo - Chiediamo all’Inps di fare presto una verifica, a tutela delle richieste di cassa integrazione ordinaria per crisi. E una commissione straordinaria, per procedere alla liquidazione”.

La Fillea chiede di fare in fretta anche per superare una disparità di trattamento: all’interno dell’ex gruppo Aiello di Bagheria il comparto metalmeccanico ha già ricevuto l’erogazione della cassa integrazione, la cui pratica è stata esitata regolarmente dalla commissione industria dell’Inps. “Se non si liquidano subito le risorse, si tradisce il motivo per cui nascono gli ammortizzatori sociali – aggiunge Macaluso - Gli ammortizzatori servono per garantire ai lavoratori la gestione della quotidianità. Non possono arrivano dopo 8 mesi dalla domanda”. I lavoratori stazionano davanti alla sede dell’Inps in attesa di essere ricevuti.