Nella scorsa settimana il governo ha varato i nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza): "È una notizia che abbiamo salutato con piacere, dopo quindici anni che aspettavamo, ma attualmente le risorse per renderli davvero esigibili in tutte le zone del nostro paese non ci sono". Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Rossana Dettori, ai microfoni di RadioArticolo1 nella trasmissione Italia Parla.

 

Dentro ai nuovi Lea "ci sono alcune cose fondamentali: si riconoscono alcune patologie rare, che prima non rientravano nella possibilità dei cittadini di usufruire del servizio sanitario nazionale. I vaccini sono diventati gratuiti e anche questa ovviamente è una buona notizia. Alcuni problemi che riguardano le donne, come l'endometriosi, patologia il più delle volte trascurata e sconosciuta, entra nei nuovi Lea". Notizie positive anche sul fronte dei disabili: "Arriva l'utilizzo di strumenti che rendono più facile la loro vita, soprattutto c'è un'idea che il servizio sanitario nazionale debba erogare prestazioni prima lasciate quasi esclusivamente al mondo privato".

In questo scenario c'è anche un elemento di preoccupazione, prosegue Dettori. "Le finanziarie progressivamente hanno sempre ridotto il fondo sanitario nazionale: la nostra preoccupazione è che nella teoria siano stati individuati nuovi Lea, nella pratica non saranno facilmente accessibili dai cittadini. Per renderli esigibili - infatti - non sono sufficienti i soldi che hanno messo sui vaccini, servono davvero più risorse, visto che siamo il paese che investe di meno e che nel rapporto tra Pil e servizio sanitario nazionale mettiamo meno risorse in assoluto rispetto agli altri paesi europei. Abbiamo chiesto con forza che vengano integrate le risorse per il servizio, anche perché vorremmo evitare che l'Italia continui a viaggiare su un binario diverso".

Al contrario, la sanità va garantita su tutto il territorio senza differenze tra regioni: "Dalla Sicilia al Trentino il servizio deve funzionare - spiega il segretario -, i cittadini non possono accedervi semplicemente perché hanno la fortuna di nascere in una regione piuttosto che in un'altra. Bisogna attuare la Costituzione e garantire i Lea a tutti i cittadini, per farlo occorre finanziare correttamente il servizio".

Dettori commenta il caso dell'ospedale di Nola, le cui immagini sono arrivate su tutti i giornali: "In situazioni come quella - osserva - è davvero sbagliato scaricare la vicenda sui lavoratori: tutti i pronto soccorso degli ospedali italiani davanti all'influenza sono andati in tilt, poi Nola ha fatto impressione perché aveva le coperte per terra per curare i cittadini. Si dovrebbe dire che si interviene tempestivamente con la politica e con le istituzioni, non certo accusare il personale che ha prestato assistenza ai cittadini in condizioni terribili. Torniamo al nodo di prima - conclude -, ovvero quello del finanziamento".