Promettono ancora una volta battaglia i lavoratori licenziati dalla Myrmex che stamattina hanno protestato silenziosamente per oltre tre ore davanti ai cancelli del laboratorio di eccellenza della Zona industriale: “Segnaliamo di essere stati abbandonati dalle istituzioni, Regione Sicilia in primis, ma anche da Comune e Università di Catania -spiegano-. Ogni istituzione ci ha fatto una promessa  nei mesi scorsi ma in troppi si sono dimenticati di noi, che da febbraio perderemo anche gli ammortizzatori sociali." 

Gli ex dipendenti sono persino costretti a telefonare preventivamente all'azienda per accedere agli uffici. Molti devono ancora ritirare i propri oggetti. E la notizia dello slittamento a settembre 2017 (dopo tre anni di attesa) della prima udienza della causa civile con la quale viene messa in discussione la cessione del ramo d'azienda da parte di Pfizer li ha ulteriormente demoralizzati. 

"Quando si tratta di cause del lavoro i tempi della Giustizia italiana si allungano enormemente. Anche il silenzio di questa città è amaro ma i lavoratori della Myrmex non mollano - commentano con una dichiarazione congiunta  il segretario generale della Cgil, Giacomo Rota, la segretaria confederale Margherita Patti, i segretari di Filctem Cgil Peppe D'Aquila e Giovanni Romeo- e insieme a loro ricominceremo tutto daccapo: dalle proteste in Prefettura, della quale ci si aspettava una nuova convocazione, ai sit-in al palazzo ex Esa, alle richieste di confronto con le istituzioni, alle quali chiediamo l'attenzione dovuta; attenzione che invece è venuta a mancare ancora una volta. I lavoratori già da mesi si sono riuniti in cooperativa al fine di trovare nuove occasioni di occupazione. Tra queste, la possibilità di associarsi al Parco scientifico, ipotesi giudicata concreta dalla Regione ma mai concretizzata. Intanto, nonostante esista una delibera regionale ancora valida, il laboratorio non viene ceduto dall'amministratore Calvi. Eppure esiste una delibera assolutamente legittima, e approvata dalla giunta regionale dell'allora presidente Lombardo. I lavoratori hanno un atto istituzionale dalla loro parte". 

Il rischio adesso è che anche i macchinari del laboratorio della 14° strada della Zona industriale diventino obsoleti o si degradino. Eppure altre realtà aziendale beneficiano economicamente di finanziamenti europei ereditati dalla Wyeth Lederle. Un vero paradosso al quale neanche il Miur sembra prestare attenzione, nonostante sindacati e lavoratori abbiano segnalato il caso alla Procura della Repubblica.