"Tutto ciò che, derogando, non aggiunge al contratto nazionale è regressivo e diventa materia di tensione sociale e possibile scontro continuo. L'art. 8 della manovra bis del Governo appare questo, quando ipotizza deroghe aziendali al ribasso sia per le condizioni di lavoro che per i salari, aprendo la strada al ritorno delle gabbie salariali e a un mercato ancora più squilibrato dell'esistente". E' quanto afferma il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Franco Siddi che osserva come al contrario "gli accordi del sindacato dei giornalisti, la Fnsi, con la Federazione Italiana Editori, la Fieg, prevedono un saldo ancoraggio al contratto nazionale, caposaldo di sistema - aggiunge - e, responsabilmente, aprono alla devoluzione di possibili materie di efficienza e miglioramento negoziabili a livello aziendale, secondo intese che dovranno essere stabilite dalle parti sociali a livello nazionale".