Domani, 3 novembre, sarà la quarta giornata di sciopero per i lavoratori edili dell’impresa Manca che operano nell’area industriale di Sarroch e che, alle sette e mezza, saranno in presidio davanti ai cancelli della Saras, committente della ditta edile. Una parte degli operai lavora da decenni con rinnovi contrattuali di tre, quattro o al massimo sei mesi, e adesso persino senza  alcun confronto sindacale, perché l’azienda ha interrotto ogni dialogo, imponendo unilateralmente le scelte su quali contratti rinnovare e quali no.

Una discrezionalità inaccettabile per Fillea e Feneal Sardegna, che chiedono di fissare regole certe e condivise: “Le ragioni della protesta - si legge nel volantino che verrà distribuito domani - sono legate all’assenza di criteri chiari e omogenei nella gestione dei rinnovi dei contratti a tempo determinato, decisi dall’azienda senza considerare minimamente la storicità dei lavoratori con anzianità ultradecennale alle dipendenze della stessa impresa”.

Una situazione di precarietà estenuante che sta riscontrando la solidarietà dei novanta colleghi, che già in queste prime tre giornate di sciopero hanno bloccato i cantieri e chiedono, insieme alle segreterie Fillea e Feneal di Cagliari, che vengano ripristinate corrette relazioni sindacali. "A ciò, si aggiunge anche la discriminazione fra gli operari assunti dopo febbraio 2017, ai quali, pur lavorando fianco a fianco con gli altri, non viene pagato l’integrativo. La motivazione? È stato disdettato dall’Ance, ma il paradosso è che la ditta Manca non fa parte dell’associazione dei costruttori", denunciano le due sigle delle costruzioni di Cgil e Uil.

A preoccupare ulteriormente i sindacati sono le condizioni di salute di uno dei lavoratori, in sciopero della fame ormai da giorni, e la totale indisponibilità da parte dell’azienda a dare un segnale distensivo. L’auspicio è che domani, ai cancelli della committente Saras, quel segnale arrivi in qualche modo, altrimenti lo sciopero andrà avanti, con altre iniziative e forme di mobilitazione.