Ho visto e sentito la notizia, dove l’On. Calderoli simula un falò con gli scatoloni di oltre trecentomila leggi italiane che hanno fatto crescere l’Italia dalla sua nascita, cento cinquanta anni, a oggi.
Pare a prima vista, un’iniziativa, quella dell’Onorevole in linea con le pessime volontà che si stanno affermando, quasi fossero consuetudini, e che stanno attanagliando il “volgo” comune.
Non passa giorno che un telegiornale dia esempi di chi con volontà sempre più spasmodiche sia portato a distruggere ciò che lo circonda dopo averlo sommariamente giudicato avverso (Dai raid alle scuole, ai cassonetti bruciati nelle strade, ecc..).
Se fossi stato al posto dell’On. Calderoli al posto di utilizzare un falò per dimostrare figurativamente di essersi liberato di pesi inutili volentieri avrei costruito con pochissimi euro un archivio telematico aperto a tutti i cittadini direttamente dal loro personal computer.
Quelle leggi hanno fatto la storia del nostro quieto (il più possibile) vivere e ci dicono e spiegano perché oggi ci troviamo in certo momento storico.
Concordo che queste norme viverle, se non servono, sia inutile ma sapere che, siano esistite, il perché siano esistite e anche perché oggi non servono più, resto comunque dell’opinione che in prossimo futuro possano avere molti riferimenti.
Calderoli visto da un ambientalista che lo richiamava al riciclaggio della carta NON ha agito bene.
Questo prima avversità all’azione dimostrativa dell’Onorevole non si vede nelle consuetudini generali della quotidianità italiana visto che purtroppo il riciclaggio rifiuti rimane per ora un fatto marginale sebbene l’Italia non abbia materie prime e deve rivolgersi all’esterno per fare approvvigionamenti.
Ricordo come i principi della fisica che ho studiato alle scuole superiori affermavano che “NULLA SI DISTRUGGE MA TUTTO SI TRASFORMA”.
Non è solo per questo che io sono quel cittadino che scrive nella prima pagina della propria agenda all’inizio di ogni anno solare un passaggio biblico che così recita: “La pietra scartata dal costruttore, è diventata testa d’angolo”.
All’università, alla facoltà di economia, invece mi hanno insegnato che i beni sono sempre inferiori alle necessità.
Perché distruggerli allora quei pochi che abbiamo, proprio in un momento in cui ci si sta rendendo conto NELLA REALTA’ che questa crisi economica in corso impoverirà ancora più la Nostra Patria? Perché allora, anche solo figurativamente, si vuole dimenticare quello che è stato lo Jus (il diritto) nato nei Parlamenti, nei Consigli dei Ministri?
Ho capito da una breve frase del Ministro intervistato che vi erano leggi “ridicole”. Anche se fosse vero ciò, questo potrebbe dare il giudizio storico a chi le ha emanate e se queste iniziative legislative fosse state solo perdite di tempo.
Per queste mie personali riflessioni, all’On. Calderoli lascio fare il suo cammino, io non vivo con la storia del mio passato ma la tengo presente perché nel mio futuro non abbia a commettere gli errori del passato che ho fatto io oppure che ho sentito essere stati commessi da altri.
L’On. Calderoli brucia le leggi (abrogate) io studio la storia per NON ripetere errori del passato
Pare che la società di oggi voglia far dimenticare la storia. Anche gesti dimostrativi pare versino in tale direzione. I risultati disastrosi arriveranno a lungo termine? Perchè volere, anche solo simulando la "distruzione" di un bene? Cosa significa?
24 marzo 2010 • 00:00