"A seguito della rottura delle trattative per la sottoscrizione del nuovo contratto integrativo aziendale de Il Gigante e alla conseguente decisione dell’azienda di disapplicare la storica e ultraquarantennale contrattazione aziendale del Gruppo, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Lombardia proclamano, nell’ambito dello stato di agitazione già in corso, una giornata di sciopero per venerdì 9 settembre 2016, con presidio regionale unitario dalle ore 10 alle ore 12 davanti alla sede di Confcommercio a Milano, in Corso Venezia 47", così in una nota.
Lo sciopero, articolato per l’intero turno di lavoro, "si è reso necessario per dare una risposta significativa alla decisione aziendale di cancellare, a partire dal 1° agosto 2016, l’intero contratto integrativo con pesanti ripercussioni sulle condizioni di lavoro, sul salario e sui diritti di migliaia di lavoratrici e lavoratori dei supermercati Il Gigante. – si legge nel comunicato – Sono stati cancellati dalla busta paga il premio aziendale fisso di 80 euro al 4° livello, i ticket restaurant, le maggiorazioni per il lavoro festivo nel periodo natalizio e l’integrazione malattia a carico aziendale, e sono state peggiorate le norme sull’organizzazione del lavoro, pause e trasferte".
"La società Il Gigante aveva esplicitamente dichiarato, a inizio trattativa, di voler realizzare un nuovo contratto aziendale che compensasse il costo degli aumenti salariali erogati dopo il rinnovo del ccnl Terziario Confcommercio del 30/03/2015. L’intenzione è quella di far pagare alle lavoratrici e ai lavoratori i futuri investimenti di un’azienda che è in sostanziale pareggio di bilancio", scrivono i sindacati.
Che aggiungono: "Riteniamo di aver condotto un confronto responsabile, ma dopo aver fatto proposte concrete sui diversi temi in discussione abbiamo dovuto prendere atto della totale rigidità aziendale e dell’impossibilità, quindi, di proseguire il confronto. Crediamo che questo mini profondamente il tessuto di relazioni sindacali costruito in questi decenni. La redditività e il buon andamento aziendale sono obiettivi condivisibili, ma non possono essere perseguiti a discapito di chi con il proprio lavoro cerca di rappresentare quotidianamente i valori e la qualità dell’azienda".