La riforma del lavoro targata Elsa Fornero è un po' come l'Ovosodo in un vecchio film di Paolo Virzì: non va né su né giù, metafora perfetta dell'indigestione. È una legge controversa, che non risolve i problemi e ne crea di nuovi, frutto di un compromesso nei fatti impossibile tra le anime politiche della maggioranza che ha dato vita al governo Monti.

Eppure, al di là di come la giudichiamo, ci sentiamo obbligati a illustrarla, se non altro per ragioni di servizio informativo. Per questo rassegna.it mette a disposizione dei lettori la Guida alla riforma del lavoro curata da Claudio Treves (Dipartimento mercato del lavoro della Cgil) e pubblicata come supplemento al numero 36 di Rassegna Sindacale. L'instant book (40 pagine) si può ordinare nella versione cartacea oppure scaricare in pdf dal nostro shop digitale.

La guida di Treves, come detto, illustra e commenta il contenuto della legge 92/12 di riforma del mercato del lavoro, “Disposizioni in materia di mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” (pubblicata il 3 luglio in Gazzetta Ufficiale, con il numero 92/12).

Il volume prende in esame e commenta i singoli punti della legge 92, con esclusione delle materie non strettamente attinenti al mercato del lavoro (ad esempio la delega sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, oppure i riferimenti alla decontribuzione del premio derivante dalla contrattazione di secondo livello, o ancora le disposizioni sull’apprendimento permanente).

Al fine di rendere il testo più scorrevole, considerando anche il fatto che gli attuali articoli sono il risultato dell’accorpamento di disposizioni riferite a fattispecie diverse, le disposizioni sono riassunte (indicando articolo e commi), e poi commentate a parte in modo da separare anche graficamente il testo e le osservazioni critiche.

Il volume si divide in tre parti. La prima riguarda le tipologie di impiego e i licenziamenti (articolo 1). La seconda prende in esame gli ammortizzatori sociali e i fondi bilaterali (articoli 2-3). La terza le politiche del lavoro, gli appalti, il contrasto alle dimissioni in bianco, i disabili e gli immigrati (articolo 4).

Ricordiamo che il Parlamento ha definitivamente approvato la legge lo scorso 27 giugno ricorrendo alla fiducia, mentre il confronto tra il governo e le rappresentanze sociali è stato bruscamente interrotto. Il presidente del Consiglio, tuttavia, ha assicurato che modifiche potranno essere prese in considerazione esaminando successivi disegni di legge. Al momento un pacchetto di correzioni, solo parzialmente rispondenti a proposte elaborate congiuntamente dalle organizzazioni sindacali confederali e da Confindustria, è presente nel testo del decreto legge “sullo sviluppo” in prima lettura alla Camera dei Deputati, ora convertito nella legge 134 del 7 agosto 2012.