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“Il direttivo ha approvato un dispositivo per cui tutte le decisioni assunte dalla Conferenza sono diventate immediatamente esecutive, e ha anche avviato la procedura di approvazione delle modifiche allo statuto necessarie per attuare alcune di queste decisioni.” E' questo il primo commento sulla Conferenza di organizzazione della Cgil (che si è tenuta giovedì e venerdì scorsi a Roma), rilasciato ai microfoni di RadioArticolo1 da Nino Baseotto, segretario organizzativo del sindacato di Corso d'Italia.
La procedura, ha però avvertito Baseotto, “prevede la possibilità di votare fino a mercoledì a mezzanotte. Quindi, quando la presidente del direttivo concluderà lo spoglio e proclamerà il risultato, avremo lo statuto cambiato. Allora potremo dire che la nostra conferenza nel giro di qualche ora ha prodotto dei cambiamenti che sono diventati immediatamente esecutivi”.
Poi, relativamente alle polemiche sul caso dell'assemblea sindacale al Colosseo, il sindacalista ha affermato: “In Italia, in molti hanno un senso della realtà un po' strambo e purtroppo fra questi c'è anche il presidente del Consiglio. E' chiaro che è in atto una manovra finalizzata a creare degli incidenti, per arrivare a una legge che metta il bavaglio al sindacato. Non per arrivare ad una legge sulla rappresentanza, ma ad una normativa che limiti le risorse e la libertà d'azione del sindacato. E' ciò che vuole la destra, ma purtroppo credo che lo voglia anche il premier.”
“Il caso del Colosseo - ha continuato - è un caso clamoroso perché quell'assemblea era stata chiesta giorni e giorni fa, e qualcuno deve averla autorizzata. Se si autorizza un'assemblea in determinati orari, però, sarebbe normale avvertire i tour operator. Invece, non è stato fatto niente. Nessuno ha chiesto alle rappresentanze sindacali di spostare l'orario, e nessuno ha avvisato i tour operator di non far transitare lì i gruppi organizzati dei turisti. Si è creato l'incidente, dando il pretesto a palazzo Chigi per emanare un qualcosa che, parliamoci chiaro, non si costruisce in due ore. E' qualcosa che era nel cassetto da tempo. Il sospetto è che si sia aspettato, o addirittura si sia favorito, l'incidente per prendere la palla al balzo e fare quello che si è fatto”.
Tornando alle novità emerse dalla conferenza di organizzazione della Cgil, poi, il dirigente sindacale ha chiarito che “la nuova assemblea generale dovrà essere composta obbligatoriamente del 50% più uno di iscritti provenienti dai luoghi di lavoro e dalle leghe dello Spi”. “Forse chi si oppone - ha detto - dovrebbe riflettere sul fatto che stiamo dando la maggioranza assoluta, cioè la facoltà di decidere anche sui propri organismi dirigenti a tutti i livelli, a lavoratori e pensionati. E' un cambiamento fondamentale per la Cgil. Qualcuno forse non se ne rende conto”.
Le assemblee, quindi, eleggeranno i vertici sindacali. Mentre il comitato direttivo continuerà a mantenere la sua funzione di indirizzo politico. “Continuerà a fare il proprio mestiere - spiega Baseotto -, che è quello di avere in mano la direzione ordinaria della struttura che è chiamato a dirigere. Continuerà a approvare i bilanci, a discutere le iniziative, ad approvare le proposte della segreteria. Farà le cose che fa sempre tranne che dare l'indirizzo generale. Questo lo farà l'assemblea generale che eleggerà o sfiducerà, nel caso ci sia un problema di sfiducia, il segretario generale e la segreteria”.
Sul fronte dell'unità sindacale, infine, Baseotto afferma: “Negli interventi di Cisl e Uil alla nostra conferenza si sono letti segnali importanti e sinceramente orientati. Interventi tesi, a costruire le condizioni per una iniziativa unitaria. Li abbiamo molto apprezzati per il tono e per la scelta degli argomenti. Non si è passato un colpo di spugna sulle differenze che esistono fra Cgil, Cisl e Uil, ma i due segretari generali hanno scelto di ragionare sulle cose che ci possono unire a partire dal tema delle pensioni. La legge Fornero è una ferita aperta per tanti pensionati, lavoratori e soprattutto per i giovani. Chiedere che la riforma, il cambiamento della Fornero entri in legge di stabilità significa occuparsi di quelli che oggi lavorano, di quelli che oggi sono in pensione e dei giovani. E' un'operazione che tiene assieme le generazioni e dà una ragione di mobilitazione, un obiettivo vero, concreto all'insieme di coloro che rappresentiamo. Se non agiamo credo che quella ferita diventerebbe una frattura per molti insanabile nel sindacato confederale”.