“Purtroppo ‘pace e solidarietà’, concetti tanto in voga in questi giorni, da tempo non rientrano nell'animo della dirigenza aziendale”. Inizia così la lettera che la Fillea Cgil di Salerno ha inviato per augurare buone feste ai lavoratori della Italecementi di Salerno.

“Le discriminazioni, la sistematica esclusione dal lavoro, con la mancata rotazione per fungibilità – scrive il sindacato -, violando le disposizioni di legge, di contratto e accordi ministeriali a livello nazionale, hanno di fatto escluso gran parte delle unità lavorative da qualsiasi attività”.

Le ragioni di queste scelte aziendali, però, “non sono certamente da ricercare in presunte sciatterie o strafottenze, di non funzionalità al modello produttivo che l’Azienda s’intende dare, o peggio ancora di non conformità sul piano comportamentale, degli interessati”.

Secondo la Fillea, è infatti l’azienda, in maniera unilaterale a decidere chi sta “dentro” e chi sta “fuori”, in particolare per i lavoratori riconosciuti come “portatori di principi sani, di solidarietà, rispetto dei valori costituzionali, imparzialità e lealtà, con l’unica colpa di aver portato avanti nel corso degli anni, il concetto dei ‘diritti e doveri senza compromesso alcuno e tornaconti personali , senza guardare in faccia a nessuno.”

Il sindacato, però, nella sua lettera conferma “il massimo impegno e azione sul piano sindacale e legale”, per contrastare quelle che definisce “discriminazioni e violazioni di accordi”, sostenendo le ragioni degli ‘esclusi’, “esaltando i diritti inviolabili dettati dallo Statuto dei lavoratori”.

E lo fa - afferma – “senza guardare il colore, l'appartenenza e le tantissime discriminazioni in ordine di ‘iscrizioni’ sindacali a cui purtroppo stiamo assistendo da tempo, perché è convinzione unanime, che le ragioni di questa battaglia riguardano tutti, nessuno escluso, e che la situazione di profonda precarietà e incertezza del presente e del futuro della fabbrica non autorizza nessuno a ritenersi fuori pericolo”.  

In questo quadro – si legge ancora - la "complice creazione di lavoratori di serie A e di serie B non porterà a nulla, se non a una guerra tra poveri che sarà persa, ovviamente, solo dai lavoratori, nessuno escluso”.

“L'anno che verrà – conclude la lettera della Fillea Salerno - sarà irto e pieno di difficoltà ed incertezze per il futuro dello stabilimento, e pertanto va recuperata una vera unità di azione, che non può che partire dal basso, dall’unità dei lavoratori per affrontare la fase delicata che è davanti a tutti noi. Lo con le unghie e con i denti, affinché resti sul nostro territorio che già vive una totale desertificazione industriale”.