Relazioni e diritti sindacali, sistema premiante, welfare aziendale, flessibilità oraria, formazione professionale, smartworking e contrasto alle molestie sessuali e alla violenza nei luoghi di lavoro: sono questi i punti qualificanti del nuovo integrativo applicato ai circa 700 dipendenti delle sedi di Torino, Cuneo e Milano e delle strutture ricettive di Alpitour. L'intesa è stata siglata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e dalla direzione aziendale a pochi giorni dalla sottoscrizione dell'accordo strategico annunciato dal gruppo torinese con l'acquisizione di Eden Viaggi. Sulla parte economica il nuovo integrativo triennale prevede l'erogazione del premio di risultato, fino a 1.000 euro lordi, in misura proporzionale all'orario di lavoro e ai mesi di servizio prestati e al raggiungimento degli obiettivi di budget stabiliti di anno in anno. In considerazione del positivo andamento economico aziendale verrà erogato inoltre a tutti i lavoratori un importo lordo di 200 euro sotto forma di misure di welfare.

Il regime orario contempla il mantenimento del 25 per cento della struttura nelle fasce orarie dalle 9 alle 9.30 e dalle 17.30 alle 18.30; è possibile il recupero su base mensile delle ore prestate a titolo di lavoro supplementare e straordinario attraverso l'istituto della banca delle ore; le maggiorazioni economiche previste dal contratto nazionale saranno riconosciute per le ore di lavoro effettivamente prestate dai tour leader in occasione dei viaggi educational. Potranno accedere allo smartworking inizialmente i lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con turno orario fino alle 19.30 della sede di Torino che aderiranno al progetto sperimentale su base volontaria; l'azienda fornirà gli strumenti tecnici necessari a svolgere efficacemente l'attività lavorativa.

La formazione professionale si conferma lo strumento cardine per lo sviluppo dell'azienda; una Commissione paritetica esaminerà le esigenze formative promuovendo apposite iniziative. In tema di sostegno alla genitorialità l'azienda concederà il part time post partum per una durata non inferiore ai sei mesi, compatibilmente con gli orari di reparto; in alternativa si ricorrerà ad altri strumenti idonei alla conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro. L'azienda riconoscerà sei mesi di aspettativa non retribuita alle vittime di violenza di genere inserite nei programmi certificati dai servizi sociali del Comune, dai centri antiviolenza o dalle case rifugio. Le parti si sono impegnate ad adottare misure adeguate, anche di natura sanzionatoria, nei confronti di chi pone in essere molestie e violenze; le vittime riceveranno sostegno e, se necessario, verranno assistite nel processo di reinserimento.