Il 10 dicembre scioperano i lavoratori dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, prevista anche una manifestazione davanti al dipartimento della Funzione pubblica. Motivo dello sciopero, la sospensione da parte della direzione dell’ente dell’accordo sottoscritto lo scorso 18 luglio con i sindacati, che avrebbe consentito il rinnovo quadriennale dei contratti del personale a tempo determinato in scadenza al 31 dicembre 2012.

I precari, come ampiamente noto, sono inseriti stabilmente nelle principali e strategiche attività (Ricerca e Sorveglianza Sismica e Vulcanica) dell’Ente e svolgono da molti anni mansioni operative e istituzionali dell’istituto. Il mancato rinnovo rappresenta un danno, oltre che per i lavoratori, per l’attività stessa di un istituto così importante.

“Ma le ragioni dei precari dell’istituto – dichiara Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil –crediamo siano le ragioni di tutti. Non sono certo le sole ma acquisiscono oggi una valenza simbolica e pratica per tutto il comparto ricerca”. Per Pantaleo “è ineludibile un provvedimento che rilanci stabilizzazioni e nuovo reclutamento. Infatti il numero di addetti alla ricerca in Italia è sottodimensionato rispetto a tutti i nostri partner (e di fatto competitori) internazionali e continua a diminuire negli anni".

"Ma non solo. Tutta la politica del personale è soggetta a censure costanti da parte di occhiuti funzionari che pretendono di applicare agli Epr le stesse regole di tutta la P.a. senza comprenderne la peculiarità. Questo non è più sopportabile. È ora di aprire una nuova stagione per gli enti pubblici di ricerca. Partiamo dai precari. Partiamo dal 10 dicembre”.