Per il Codacons è "scandaloso che con il crollo dei consumi in corso l'inflazione resti a questi livelli" (3,1% a luglio). I prezzi, infatti, "dovrebbero semmai precipitare, non certo salire. Se questo non accade è perche' in Italia non c'e' un libero mercato, dato che i commercianti non possono nemmeno vendere liberamente sottocosto, ma devono seguire rigide regole (non piu' di 3 volte all'anno, non piu' di 50 prodotti, per non piu' di 10 giorni e cosi' via).

Tradotto in termini di costo della vita avere un'inflazione al 3,1% significa, elaborando i dati Istat sulla spesa effettiva di una famiglia (e non quelli del paniere su cui si calcola l'inflazione), una stangata pari a 1.415 euro per un nucleo di 3 persone e 1.242 euro per una coppia. Una cifra che le famiglie non si possono permettere di pagare, dopo aver gia' versato tutte le nuove tasse introdotte dalle varie manovre correttive'.

Il Codacons chiede, quindi, al presidente del Consiglio Mario Monti 'di intervenire nel settore del commercio, sia abolendo i divieti per le vendite sottocosto sia con una seria riforma della distribuzione, accorciando, attraverso meccanismi di incentivi e disincentivi, la filiera, decisamente troppo lunga, dato che ci possono essere anche fino a 7 passaggi prima che la merce giunga nelle nostre case. Inoltre l'associazione di consumatori chiede un secondo dl Cresci Italia che intervenga su banche, assicurazioni, telefonia, luce, gas, carburanti e libere professioni'.