"Una giovane vita spezzata si aggiunge ai mille fili di una mattanza senza fine, eppure stiamo da tempo lanciando l’allarme di un progressivo abbassamento del livello di attenzione e di guardia di fronte ad un dramma che non è ancora finito e che anzi sta conoscendo in questi ultimi giorni una recrudescenza che impone di recuperare la giusta attenzione e di porre in essere i provvedimenti adeguati". Comincia così la lettera scritta a quattro mani da Gianni Sannino, Segretario Regionale Fillea Campania e Mario Martucci, Segretario Generale Fillea Caserta.

"Siamo di fronte ad un drammatico combinato disposto micidiale - affermano i due sindacalisti - Da un lato la crisi e i suoi effetti che incita ad abbandonare la trincea della sicurezza che da troppi è vista come orpello organizzativo (si lavora di più e più spediti senza cinture, senza le dovute protezioni in area di azione delle gru e senza altri “impedimenti” vari) e come costo da abbattere e dall’altro da una graduale e sistematica azione di smantellamento e di svuotamento delle norme legislative contenute nel Testo Unico sulla Sicurezza che ne ha affievolito l’efficacia e l’impatto deterrente dando fiato alla deregolazione e al far west sui cantieri da parte del Governo e delle lobby dei costruttori".

"Come altro definire - si chiedono Sannino e Martucci - l’annullamento di pene e sanzioni per chi si macchia di reati cosi gravi, la riduzione dell’autonomia funzionale degli Ispettorati e Asl sui controlli, la deresponsabilizzazione di imprese e committenze con la modifica degli appalti, la riduzione delle tutele individuali e svuotamento del ruolo degli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza), la messa in discussione della Sorveglianza Sanitaria Preventiva, l’affievolimento dell’azione di contrasto al lavoro nero e irregolare?".

"Ecco Gianluca Bonfini
nato nel 1977 di Teramo è vittima di tutto questo - concludono i due segretari della Fillea Cgil - E che non si dica che si tratta di fatalità e di colpa del vento che ha fatto volare la parte prefabbricata. Adesso c’è bisogno di riprendere il cammino interrotto chiamare imprese, stazioni appaltanti, Enti preposti alla prevenzione e repressione ad uno scatto di responsabilità, evitare passerelle e iniziative estemporanee ma pensare a politiche mirate e risorse certe da mettere in campo".