Ovviamente servono le leggi adatte, ma la tragedia degli incidenti sul lavoro va affrontata anche “come una questione di civiltà”. A dirlo è l’ex premer Giuliano Amato ai microfoni di RadioArticolo1. “Serve più attenzione - afferma durante un filo diretto con gli ascoltatori - soprattutto per i lavoratori che arrivano da fuori e quelli al primo impiego che non hanno esperienza”. Al di là di questo, “c’è la tragedia del lavoro ‘semi-nero’ in edilizia, soprattutto, dove non ci sono i mezzi di sicurezza. Quando ero ministro dell’Interno capitava di trovare lavoratori non italiani feriti in modo grave e tirati via dai camioncini sul ciglio della strada. Dagli accertamenti quasi sempre risultavano assunti il giorno primo dell’incidente. Per questo penso che la questione vada affrontata come una questione di civiltà”.

Rispondendo a un’altra domanda sul ruolo odierno del sindacato, “è vero - ha detto Amato - che il lavoratore acculturato del nostro tempo ritiene di poterne fare a meno rispetto agli operai degli anni passati. In realtà non è così: ci sono tanti aspetti del rapporto di lavoro, ad esempio la formazione, per i quali è un errore sottovalutare l’importanza dei sindacati. Molti perdono il posto perché non adatti a nuove mansioni e da soli non sarebbero in grado di trovarne un altro, il sindacato li aiuta”.