"Unendosi a tutti coloro che già hanno espresso il cordoglio e la vicinanza alle famiglie, per la tragica morte di un lavoratore e di una lavoratrice cinesi nel rogo dell’appartamento-laboratorio di Vaiano, la Cgil di Prato vuole esprimere, anche in questa occasione, la necessità di una riflessione che si spinga più avanti nella strada verso la lotta all’illegalità sul lavoro e alla necessità di condizioni umane di lavoro per tutti". È quanto si legge in una nota, diffusa oggi.

Per questo, aggiunge il sindacato, "riteniamo necessario ribadire quanto già dichiarato dalla Filctem Cgil della nostra provincia: 'Non basta controllare le aziende di confezioni che non abbiano dormitori all’interno'. E’ una fase, il controllo nelle aziende, che è stata ed è ancora importante ed ha dato risultati utili, ma questo episodio ci dimostra che la frontiera dell’illegalità si sposta sempre più avanti, trova nuove modalità, nuovi spazi, luoghi diversi in cui operare. Se l’illegalità riesce ad operare con modalità nuove anche il contrasto, la difesa del diritto e della legge devono spostarsi in avanti, trovare nuovi modi di esprimersi, di combattere la propria battaglia".

Il governatore Rossi e il responsabile del Piano per il lavoro sicuro Berti "hanno parlato giustamente di coinvolgimento dei cittadini: è impensabile un controllo capillare del territorio solo con sistemi di polizia, senza l’aiuto e la collaborazione di chi quel territorio lo abita, lo vive, ne partecipa. A questa richiesta deve altresì corrispondere una risposta rapida e decisa delle Istituzioni e delle Autorità chiamate a farsene carico".

E andando avanti su questa linea della responsabilità attiva, spiega l'organizzazione, "noi riteniamo che la stessa comunità cinese debba essere spinta a ragionare maggiormente sulle proprie modalità di lavoro, di vita, sul proprio essere parte di una città di un Paese in cui non si trova più ormai a transitare occasionalmente, ma di cui è parte importante, per quantità e qualità di presenza. Occorre che la comunità cinese di Prato abbia un ruolo attivo di integrazione nel contesto sociale e politico della comunità locale".

Partendo da questo, da uno sforzo di tutte le parti in questa direzione, concude la nota, "si potrà costruire - sicuramente con difficoltà, ma con mutamenti forti - quella coscienza di sé come parte di una comunità più ampia, che dovrà arrivare a considerare in modo diverso il proprio sistema di operare, soprattutto nel lavoro".