"La situazione della gestione delle domande di assegni familiari dei lavoratori tunisini in Italia è molto critica". A dirlo sono Inca e Flai Cgil, denunciando che “migliaia di domande inviate da Inps giacciono inevase presso le sedi Cnss in Tunisia, in attesa di contattare i familiari dei richiedenti per certificarne il nucleo familiare”. Queste comunicazioni, spiegano le due stretture sindacali, contengono “spesso elementi insufficienti al contatto degli interessati, pertanto sono candidate a non essere definite o a non esserlo in tempi brevi. Indirizzi errati, a volte del tutto assenti o semplificati con l'indicazione della sola città tunisina in un contesto di distribuzione della popolazione rurale spesso problematico anche in presenza di dati certi".

Inca e Flai Cgil ricordano che ''le domande di assegni familiari decadono dopo un anno se non vi è stato da parte del richiedente l'avvio di un procedimento legale". Se la situazione non cambia, dunque, “migliaia di lavoratori rischieranno di non percepire alcuna somma''. Patronato e categoria, infine, sottolineano che ''la quota di assegni familiari erogata sulla disoccupazione agricola incide in modo rilevante sul totale della somma da ricevere: intere economie familiari dipendono dalla corresponsione delle somme dovute, e questi ritardi gravano pesantemente su una realtà sociale spesso già delicata''.