In Italia ogni anno si registrano circa 4mila suicidi. "Secondo le statistiche le morti correlate a motivazioni economiche pesano sul totale dei suicidi per più di un terzo, questo vuol dire oltre mille persone l'anno". Lo ha ricordato Antonio Mazzocchi (Pdl), presidente dei Cristiano riformisti, alla presentazione della proposta di legge del Pdl per la prevenzione dei suicidi, oggi alla Camera. Se sull'aumento delle morti legate alla crisi "oggi non abbiamo ancora dati certi - ammette Mazzocchi - ci si dimentica che al numero dei suicidi solo nel 2009 si sommano ben 3.289 tentati suicidi che, se non assistiti, rischiano di andare ad aumentare il numero di chi si dà la morte. Insomma, non possiamo alzare la bandiera della resa".

L'identikit dei soggetti più vulnerabili all'effetto di indebitamento, licenziamento o fallimento "è quello di un maschio tra i 45 e i 64 anni di età - si legge nel testo della proposta di legge - abitante nel Nord-Est o in Sardegna" e al Sud. Da una parte, dunque, in "un territorio dove essere occupati è la norma e affrontare la perdita del lavoro, oltre al fallimento esistenziale, porta emarginazione e vergogna", dall'altra in una zona dove "si vive la vera indigenza".

E a denunciare "la profonda e reale difficoltà di un settore in crisi" è stato Luciano Mocci, vicepresidente vicario di Federlazio. "Chiediamo alla politica di accelerare le misure a favore della piccola e media impresa, in particolare sul ritardo dei pagamenti. Anche perché il sistema bancario è chiuso a riccio. Aiutateci", ha detto. "La nostra esperienza in Veneto - ha testimoniato Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum e componente dell'Associazione Speranza al lavoro - ci mostra come le persone in difficoltà non chiedano tanto interventi economici, quanto aiuto per uscire dall'isolamento. In poco tempo abbiamo ricevuto centinaia di e-mail, e chiediamo di lavorare in sinergia per aiutare a contrastare i suicidi".