Nessun lavoratore sarà licenziato o lasciato privo di protezione. Questa la rassicurazione del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che nella serata di lunedì 5 giugno ha firmato il decreto che autorizza i commissari del gruppo Ilva (ora in amministrazione straordinaria) a procedere alla vendita dell’azienda siderurgica ad Am Investco Italy, il cui capitale sociale è detenuto da ArcelorMittal Italy Holding (51 per cento), ArcelorMittal (34) e Marcegaglia Carbon Steel (15).

Tutti i lavoratori che non saranno assunti dall'acquirente, continua la nota del ministero dello Sviluppo economico, rimarranno in capo all'amministrazione straordinaria per l’intera durata del programma e potranno essere impiegati nelle attività di bonifica e decontaminazione che saranno eseguite dalla procedura. Venerdì 9 giugno il premier Paolo Gentiloni e il 
ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda incontreranno i sindacati a Palazzo Chigi: l'appuntamento è alle ore 15, partecipano i segretari generali di Fim Cisl Marco Bentivogli, di Fiom Cgil Maurizio Landini e di Uilm Uil Rocco Palombella. 

“Fin d'ora possiamo dire che rigettiamo gli esuberi dichiarati, fino a 6 mila addetti, e chiediamo un rafforzamento del piano degli investimenti. Così com'è ci pare poco adeguato a gestire la fase complessa che attraversiamo”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Puglia Pino Gesmundo, in un’intervista apparsa oggi (martedì 6 giugno) sul Corriere del Mezzogiorno, commentando l’acquisizione dell’Ilva da parte di Am Investco Italy. Per l’esponente sindacale “ora si deve aprire il confronto tra le parti sociali e l'acquirente. Ed è noto che l'intesa con i sindacati è vincolante ai fini dell'assegnazione definitiva del complesso siderurgico”.

Intenzione dei sindacati è “analizzare punto per punto ogni aspetto del dossier e delle offerte avanzate da Am Investco”. Nell’intervista Gesmundo ribadisce l’indisponibilità ad accettare gli esuberi di cui si parla: “L'Ilva non è solo una grande azienda tarantina, ma rappresenta il futuro della siderurgia in Puglia, in Italia e in Europa. Rappresenta il 12 per cento dell'export regionale e conta 14 mila dipendenti”. In conclusione, il segretario generale della Cgil pugliese rimarca anche il fatto che “Arcelor Mittal è titolare di una grande fetta di produzione siderurgica e potrebbe rischiare Il richiamo dell'Authority europea. Il nostro auspicio, comunque, è quello che si punti al rilancio e al risanamento ambientale”.

Ma veniamo all'offerta di Am Investco Italy. Essa prevede un prezzo di acquisto di 1.800 milioni e un canone di affitto annuo di 180 milioni. L’investimento complessivo è di 2.400 milioni, di cui 1.250 in impianti e tecnologie e 1.150 per il piano ambientale (che andrà realizzato entro il 2023). Riguardo alla produzione, questa verrà mantenuta a 6Mt fino al completamento del piano ambientale, mentre nel 2024 salirà a 8Mt mediante tre altoforni.

Per quanto concerne l'occupazione, il piano di Am Investco Italy prevede un organico pari a 9.407 occupati nel 2018, destinato a ridursi nell'arco del tempo a 8.480 dipendenti. Il costo del lavoro per singolo addetto è indicato in 50 mila euro nel 2018 (in linea con i livelli attuali) e in 52 mila a partire dal 2021. Oggi l'organico Ilva è composto di 14.220 lavoratori, il ricorso alla cassa integrazione straordinaria riguarda complessivamente un massimo di 4.100 addetti.

Il decreto prevede anche che i commissari, nel corso della fase negoziale che si ora si aprirà con l’acquirente, indirizzino la propria attività al miglioramento dell'offerta sotto il profilo della tutela occupazionale, puntando a ottenere che il gruppo Ilva sia costituito da almeno 10 mila unità per l'intero periodo di riferimento del piano industriale, tenendo conto che l'accordo sindacale potrà ulteriormente precisare e incrementare tale obbligo.

“Il nostro piano è supportato da un significativo programma di investimenti che permetterà all'Ilva di migliorare il suo mix di prodotti, di recuperare quote di mercato e di gestire le rilevanti problematiche ambientali”, questo il commento di Lakshmi Nivas Mittal, presidente e amministratore delegato di ArcelorMittal: “I nostri team saranno impegnati nel riaffermare Ilva come la prima azienda produttrice di acciaio in Italia. Lavoreremo con tutte le parti interessate per assicurare a Ilva, ai suoi lavoratori e alle Regioni in cui opera un futuro più solido, migliore e sostenibile”.

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