Un incidente sul lavoro è avvenuto intorno alle 4,15 nel porto di Livorno: la vittima è un marittimo che lavorava a bordo della nave Valle di Nervion. Un'imbarcazione di costruzione recente, risalente 2004, adibita a trasporti petrolchimici e lunga 175 metri. Il lavoratore ha riportato una grave ferita ad una mano ed è stato trasportato d'urgenza prima presso l'ospedale di Pisa, poi trasferito a Firenze.

A commentare l'accaduto sono Patrizia Villa, della segreteria confederale Cgil provincia di Livorno con delega alla sicurezza, e Agostino Salza, segreteria Filt Cgil provincia di Livorno: "Non abbiamo notizie certe sullo stato di salute e stiamo cercando di contattarlo per offrire il nostro sostegno - spiegano i sindacalisti -. Pare che comunque l'arto sarà salvato. L'ambulanza chiamata immediatamente ha impiegato circa mezz'ora-quaranta minuti prima di intervenire (e certo non è una responsabilità del personale del pronto soccorso)".

L'incidente è avvenuto in un orario nel quale il traffico è molto ridotto e il ponte aperto, quindi transitabile. "Se fosse avvenuto di giorno e in momenti di intenso traffico si sarebbero ulteriormente dilatati i tempi, con grave rischio per la salute e la sopravvivenza di questo lavoratore, ma vale per tutti".

Nell'esprimere la vicinanza al marittimo e alla famiglia, i sindacati ribadiscono le richieste che stanno avanzando "da tempo". In particolare, chiedono che venga predisposto un punto di primo soccorso 24 ore in porto anche in considerazione del traffico passeggeri e delle interferenze gravissime fra merci e passeggeri; un presidio antincendio data la presenza di tante attività ad alto rischio. "Come in ogni porto che si rispetti che voglia trasmettere sicurezza a chi ci transita - spiegano -. Ogni volta pare che la richiesta venga condivisa e ogni volta resta lettera morta, pare principalmente per problemi economici. Ribadiamo invece che la vita e la sicurezza sono al primo posto nella scala dei valori, da qualunque angolatura si voglia leggere".

I sindacalisti quindi concludono: "Siamo stanchi di ripetere le stesse cose, ogni costruzione diventa inutile se resta sulla carta e non diventa fatto. Quanto ancora dovremo aspettare?".