Oltre 400 studenti, di quarta e quinta superiore, hanno partecipato questa mattina all'incontro organizzato dal Comitato “In treno per la memoria” promosso da Cgil e Cisl lombarde, quest'anno anche con la partecipazione della Uil Lombardia. L'appuntamento è ormai da sette anni una tappa fondamentale nel percorso formativo che scuole e sindacati organizzano nell'ambito del progetto che, dal 19 al 23 marzo, porterà in visita ai campi di Auschwitz e Birkenau 440 studenti e circa 200 pensionati e lavoratori. 

'70 anni - Da Auschwitz all'Europa', il tema della mattinata, quest'anno dedicata alla riscoperta del ruolo dell'Europa quale culla dei diritti. "L'iniziativa di oggi s'inserisce nel solco di un impegno che da sempre il sindacato lombardo ha per coltivare la memoria, per la libertà e contro l'idea di chi alimenta le paurei", – afferma Roberto Benaglia, segretario regionale Cisl Lombardia –: meno di tre settimane fa l'Europa è stata scossa da un terribile attentato alla libertà e alla democrazia, ma se ha saputo reagire con grande forza è perché non ha dimenticato, perché i cittadini europei e le comunità, non solo i politici, hanno imparato dalla loro storia e dai loro errori”.

“Oggi, in molti propongono e diffondono un'immagine distorta dell'Europa, come se fosse un potere forte, un qualcosa che ci condiziona in materia astratta – ha aggiunto il dirigente sindacale –. In realtà, dobbiamo recuperare la vera essenza dell'Europa, dell'eguaglianza e dei diritti. Per questo, rifiutiamo l'idea di essere oggi in uno scontro di civiltà. Da cittadini europei, pensiamo che solo 'le armi' della tolleranza e dei valori democratici potranno consentirci di vincere ancora, in futuro”.

Alla mattinata è intervenuto anche il presidente onorario dell'Anpi, Antonio Pizzinato, che ha richiamato "il grande contributo del mondo del lavoro nella battaglia contro il fascismo e il nazismo. Solo da Sesto furono ben 553 i lavoratori deportati e 401 morirono nei campi. Se nel '45 in Italia vinse la democrazia, fu anche perché scioperarono operai, manovali, impiegati e dirigenti: tutto il mondo del lavoro si mobilitò e combatté per la libertà”. “In queste ore, settant'anni fa, l'esercito sovietico entrava nel primo campo di sterminio, Auschwitz – ha aggiunto l'esponente sindacale –. Dobbiamo informare e formare i ragazzi, in modo che conoscendo la storia si impegnino per operare affinchè le tragedie del passato non avvengano mai più, e si viva in un mondo migliore”.