Mentre le diplomazie sono al lavoro per tentare di arrivare ad una tregua, nella notte sono proseguiti gli attacchi dell'aviazione israeliana sulla Striscia di Gaza. Nella tarda serata di ieri c'erano stati altri sei morti, tra cui altri due bambini di 4 anni e 18 mesi, dopo la strage di ieri. Con queste ultime uccisioni, sale a 109 il numero totale delle vittime palestinesi dell'operazione Pilastro di difesa iniziata mercoledì scorso. Quella di lunedì 19 novembre è stata finora la giornata più sanguinoso con 32 morti.

Bombardata nella notte anche una sede della Banca islamica nazionale di Gaza
, nel nord della Striscia, che secondo Israele “era usata da Hamas per finanziare la sua attività terroristica”. L'istituto di credito era tra l'altro responsabile per il pagamento degli stipendi dei 35mila dipendenti pubblici dell'enclave palestinese.

Ma sempre nella notte Israele sembra però aver frenato sull'ipotesi di un'invasione di terra
. Ipotesi definita “pericolosa” dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, secondo il quale una escalation “metterebbe l'intera regione a rischio”. Benjamin Netanyahu, rimasto in riunione fino a notte fonda con i suoi principali ministri per discutere i prossimi passi nel conflitto di Gaza, “vuole esaurire tutte le opzioni diplomatiche per vedere se sia possibile ottenere un cessate il fuoco di lunga durata”.

Nella riunione della cerchia ristretta di Netanyahu, il cosiddetto Forum dei Nove, è stata ribadita la preferenza israeliana per un cessate il fuoco di durata compresa fra le 24 e le 48 ore per dare tempo alle parti di negoziare una tregua duratura, per la quale Israele potrebbe concedere un allentamento dell'embargo sulla Striscia di Gaza. Secondo una tv israeliana, Netanyahu sarebbe orientato ad accettare un cessate il fuoco che avrebbe inizio entro le prime ore di mercoledì.

Dunque, Israele intende dare “più tempo, ma non illimitato”
ai negoziati condotti dagli egiziani per ottenere una tregua a Gaza, prima di avviare l'invasione di terra. Lo ha detto il portavoce del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, Mark Regev che poi aggiunto: “In contemporanea i preparativi per l'offensiva di terra continuano”.

Intanto, oggi il Segretario di Stato Usa Hillary Clinton è attesa in Israele per sostenere i negoziati in corso per far cessare le ostilità nella Striscia di Gaza. Stando a quanto riferisce Haaretz, Clinton incontrerà domani il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il Presidente Simon Peres, e i ministri della Difesa Ehud Barak e quello degli Esteri Avigdor Lieberman. Oggi è atteso in Israele anche il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon.