“La Sicilia è letteralmente scomparsa dal Progetto di produzione delle ferrovie e con la Sicilia tutti i treni a lunga percorrenza e il trasporto nello Stretto”. La Cgil di Messina, attraverso le parole del segretario generale Lillo Oceano e quelle del segretario responsabile del settore trasporti Pino Foti, commentano così il Piano di produzione presentato ufficialmente da Trenitalia Divisione passeggeri ai sindacati lo scorso 29 luglio dal quale, come certificano le stesse slides siglate Trenitalia, scompare la Sicilia.

“Il Piano presentato è la definizione
, a partire dal prossimo dicembre, tra quattro mesi cioè, del servizio passeggeri di Trenitalia. La Sicilia, come per altro Fs andava annunciando da tempo, scompare, e insieme a lei tutti treni a lunga percorrenza che oggi collegano la nostra isola al resto del paese e scompaiono anche le officine, gli uffici, le stazioni, le navi. Migliaia di posti di lavoro cancellati, almeno tremila, la maggior parte dei quali a Messina. Un’apocalisse. La fine della mobilità nel nostro paese per come la conosciamo” , denunciano Oceano e Foti.

La Cgil e la Filt tracciano un bilancio di massima delle conseguenze della ritirata di Fs dalla Sicilia e della cancellazione delle otto coppie di treni a lunga percorrenza, 16 tra Intercity ed Espressi: “Verranno chiuse le Officine manutenzione di Messina, Siracusa e Palermo; chiuderà la Sala operativa di Palermo; verranno chiusi tutti gli uffici collegati e le stazioni; soppresse le navi che traghettano i treni nello Stretto”.