Nessuna risposta al documento presentato dai sindacati il 31 ottobre per riaprire il confronto sul contratto integrativo dei dipendenti comunali. "Il sindaco Marino persevera in un imbarazzante silenzio – denunciano la Fp di Roma e Lazio e le altre sigle di Cisl e Uil –. Il 31 ottobre ci aveva assicurato tempi brevissimi per l’analisi del documento presentato dai sindacati, per poi riaprire il confronto sul salario accessorio. Nonostante il sollecito della lettera dei segretari generali di venerdì 7, ad oggi, non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione. Ci domandiamo se l’interesse dimostrato dal sindaco, durante gli incontri del 6 e del 31 ottobre, sulle nostre proposte di rilancio della macchina capitolina fosse stato sincero. Ci domandiamo se la disponibilità a valutare la riapertura del tavolo del confronto sia stato frutto del tentativo di prendere tempo, piuttosto che dettata dalla convinzione di voler condividere le modifiche contrattuali con chi rappresenta i dipendenti di Roma Capitale".

"Ci domandiamo – rilevano i sindacati della Funzione pubblica – se erano vere le affermazioni sulla necessità di investire sulle professionalità interne, sul premiare il merito, sul valorizzare i dipendenti comunali e sul mantenere loro inalterato il salario accessorio, percepito mensilmente, o se era un alibi quello di dire di attendere la proposta dei sindacati. La proposta c’è, ed è stata consegnata al sindaco il 31 ottobre. È una proposta unitaria di tutte le sigle sindacali rappresentative al tavolo di trattativa. È una proposta compatibile con l’impianto dall’amministrazione di puntare sui progetti di produttività e sul merito. È una proposta che prevede procedure più efficaci, trasparenti e oggettive nei processi di valutazione e una puntuale e coerente applicazione degli altri istituti previsti dal ccnl, senza che questo riduca la qualità dei servizi ai cittadini, erogando lo stesso salario accessorio, oggi percepito dai dipendenti comunali a parità di prestazione resa. Si può fare. Il sindaco Marino accetti la sfida. Se c’è la volontà politica, si può superare l’atto unilaterale per lavorare a un nuovo contratto integrativo condiviso, senza penalizzare dipendenti comunali e migliorando i servizi ai cittadini romani".

"Contemporaneamente – aggiungono le sigle sindacali –, diciamo, però, al Sindaco che abbiamo proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale di Roma Capitale, con contestuale richiesta d'intervento del Prefetto di Roma per la procedura obbligatoria di raffreddamento e conciliazione, in quanto non aspetteremo inermi il 1° dicembre. Non staremo in silenzio in attesa di una convocazione. Sono stati già depositati due ricorsi: uno alla magistratura ordinaria e l’altro al Tar del Lazio. Nelle prossime ore, saranno annunciate le nuove assemblee del personale per la prossima settimana in tutti i posti di lavoro, con inevitabili disagi per la cittadinanza, con la quale sin d’ora ci scusiamo, imputabili solo ed esclusivamente alla mancanza di volontà di riaprire il tavolo delle trattative da parte del sindaco, nonostante la legge glielo imponga, al fine di decidere assieme le forme di mobilitazione. Rimetteremo in campo la forza di coesione, che da maggio in poi ha contraddistinto questa vertenza, fino a riproporre lo sciopero dei dipendenti capitolini, se l’amministrazione dovesse perseverare sull’inaccettabile strada delle decisioni unilaterali, rifiutando il confronto con i rappresentanti dei lavoratori capitolini".