Sit-in dei 465 trattoristi siciliani dell’Esa davanti alla Presidenza della Regione, con blocco stradale in piazza Indipendenza a Palermo. “Ci sentiamo presi in giro. Da due mesi ci dicono: domani tornate al lavoro. E la sera, puntualmente, si rimangiano la promessa”, protestano i lavoratori siciliani, giunti da tutte le province dell'isola.

Gli addetti alla  meccanizzazione agricola dipendenti dell’Esa quest’anno hanno effettuato solo 179 giorni e non 213 come negli ultimi  cinque anni. Da due mesi, occupano la sede dell’Esa, fanno incontri all’assessorato all’Ambiente e all’assessorato all’Agricoltura, vengono ricevuti dalla presidenza della Regione.

“Ma, giorno dopo giorno, le attese dei lavoratori vengono tradite e gli impegni non rispettati – dichiara il segretario della Flai Cgil di Palermo, Tonino Russo –. Il 9 dicembre i trattoristi avrebbero dovuto tornare al lavoro, per seguire progetti sul dissesto idrogeologico, ma la Corte dei Conti li ha bocciati, perché erano lavori previsti in aree non ad alto rischio. Una presa in giro continua: è amaro dover constatare che anche se la Regione siciliana annuncia l’intenzione di voler far lavorare forestali, addetti dell’Esa e quelli dei consorzi di bonifica, la burocrazia regionale non è poi in grado di ottenere l’approvazione dei progetti”. 

La Flai locale esprime grande preoccupazione anche per i tagli da un miliardo e mezzo annunciati dall’assessore all’Agricoltura. “Al governo chiediamo: per il 2015 che si vuole fare? La Regione non è in grado di mantenere gli impegni presi con lavoratori e sindacati. Alla fine, i progetti non vengono approvati, i lavoratori non lavorano e il dissesto nel nostro territorio continua”.