"Se Fabbrica Italia Pomigliano procederà con le 19 mobilità, ci piazzeremo davanti allo stabilimento, chiunque siano i lavoratori ad essere messi fuori". Lo dice chiaro e tondo il segretario generale della Fiom di Napoli, Andrea Amendola, ricordando la scadenza della procedura fissata al prossimo 14 gennaio, dopo la quale i vertici aziendali della newco Fabbrica Italia Pomigliano, in mancanza di un accordo con i sindacati (fallito finora), potranno procedere in maniera unilaterale.

"Se fossero i nostri iscritti ad essere messi fuori - ha poi precisato - cioè i primi 19 assunti lo scorso novembre su disposizione della Corte d'Appello di Roma, l'azienda farebbe una cosa illegale. Non lo può fare. Ma siamo pronti a piazzarci davanti allo stabilimento per protestare contro i procedimenti chiunque siano gli operai ad essere interessati dalla mobilità, siano o meno i nostri iscritti".

Contro i 19 provvedimenti annunciati da Fip a fine ottobre scorso, si sono detti contrari anche i sindacati firmatari dell'accordo del 2010 con Fiat, Fim, Uilm, Fismic e Ugl, che non hanno escluso ricorsi legali nel caso in cui l'azienda procedesse in maniera unilaterale. E la stessa Fiom ha già fatto ricorso al Tribunale di Roma, che ha fissato per il 15 gennaio la discussione in merito.

Le procedure di mobilità furono annunciate dall'azienda in seguito all'ordinanza della Corte d'Appello di Roma, che ha stabilito l'assunzione di 145 iscritti alla Fiom, a partire dai 19 ricorrenti contro Fiat per discriminazione sindacale. Gli altri 126 operai iscritti alla Fiom, dovranno essere assunti nella newco entro metà aprile.