“Due fondamentali passi avanti sono stati compiuti nell’affermazione del diritto all’autodeterminazione della persona nella fase finale della vita: la pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019 sul reato di aiuto al suicidio; l’annunciata volontà del ministro della Salute di varare la Banca dati delle disposizioni anticipate di trattamento (Dat)”. A dichiararlo Sandro Gallittu, responsabile dell’ufficio Nuovi diritti della Cgil Nazionale.
 
Secondo il dirigente sindacale “la pubblicazione del dispositivo conferma l’impostazione che abbiamo anche noi sostenuto con forza in questi anni. La Corte infatti si rifà ad un importante criterio: quello della intollerabilità soggettiva e non oggettiva delle sofferenze sia fisiche che psicologiche, che rimanda a una valutazione ultima e insindacabile della persona e disegna il concetto di dignità della vita come qualcosa che sfugge a generalizzazioni ed astrazioni e che deve essere invece declinato di volta in volta nei casi concreti”.
 
“Un altro passo in avanti è stato compiuto - prosegue Gallittu - con la volontà ribadita dal Ministro Speranza di emanare, prima del 16 dicembre, il decreto istitutivo della Dat, seppure due anni dopo l’approvazione della legge”. “Con estrema attenzione e fiducia aspettiamo quindi il varo del decreto che consentirà finalmente - conclude il responsabile dell’ufficio Nuovi diritti della Cgil Nazionale - di dare piena attuazione a un’altra grande conquista civile nell’ambito delle decisioni di fine vita, per cui ci siamo sempre battuti”.