"Quanto sta avvenendo a Mirafiori ci insegna che troppo spesso il voto sui diritti avviene in un clima di terrore e di ricatto permanente". Lo afferma il presidente del comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi, intervistato da Rebus Magazine.

Cremaschi commenta la proposta di Tito Boeri sulla rappresentanza, ovvero demandare ogni decisione a un referendum con esito vincolante per tutti i lavoratori. "E' molto simile al modello che vuole imporre Marchionne", sostiene, in questo modo ogni consultazione rischia di trasformarsi in un "plebiscito autoritario". Infatti "l’istituto referendario serve per votare i contratti, ma non può invece riguardare alcuni diritti dei lavoratori che sono totalmente indisponibili e intoccabili".

"Una legge sulla rappresentanza efficace dovrebbe invece garantire, come accade in qualsiasi democrazia, che ci siano alcuni diritti di base immodificabili. In tal senso la Fiom ha elaborato una proposta di legge, che ha raccolto 100.000 firme e che è già stata presentata in Parlamento. Essa prevede - conclude Cremaschi - che i lavoratori possano, in qualsiasi caso, eleggere liberamente i propri rappresentanti e che tutti i contratti vadano sottoposti a referendum".