“Il ministro Patuanelli convochi rapidamente un incontro in cui, riunificando il tavolo dell'accordo di programma con quello tra azienda e sindacati, si individuino soluzioni credibili ed esigibili a garanzia delle prospettive industriali e occupazionali della Ferriera di Servola (Trieste)”. A dirlo sono il segretario confederale della Cgil Emilio Miceli e il segretario nazionale della Fiom Cgil Gianni Venturi: “Alla Ferriera siamo al dunque, tutti sanno la verità e nessuno la dice. La chiusura dell'area a caldo comporterà il ridimensionamento delle attività e i conseguenti esuberi, a partire dai lavoratori con contratti a termine”.

Miceli e Venturi rilevano che “la disponibilità generica manifestata dall'azienda a una ricollocazione dei lavoratori in esubero presso altri siti del gruppo dimostra la mancanza di un disegno di ripresa produttiva, o di saturazione, di quel sito”. L'accordo tra azienda e sindacati del 23 dicembre scorso, non sottoscritto dalla Fiom, “non offre le necessarie garanzie per i lavoratori. Lo sanno anche le organizzazioni sindacali che quell'accordo hanno firmato, scrivendo a Patuanelli e chiedendogli di garantire l'occupazione, considerato che il testo sottoscritto con l'azienda non lo fa. Per questo chiediamo ai lavoratori di non approvarlo nel referendum che si terrà tra pochi giorni”.