“Una lettura preoccupante del futuro sul quale è urgente intervenire”. Così il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta i dati diffusi oggi dall'Istituto di Statistica, secondo i quali a tre anni dalla laurea, oltre un quarto dei laureati non ha ancora un lavoro. Dallo studio emerge anche come tra gli occupati la precarietà sia molto alta, e come spesso la laurea non sia richiesta per l'accesso al lavoro.

“Anche alla luce dell'allarme lanciato dall'Ocse che prevede un forte incremento della disoccupazione che proseguirà ancora nel 2010 – prosegue Fammoni – questi dati devono far riflettere, perché rappresentano lo specchio di una parte ampia del nostro sistema produttivo: vecchio, poco qualificato, basato sulla competizione di costo e non sulla ricerca e l'innovazione di prodotto”. Al contrario, conclude il dirigente della Cgil, “bisogna intervenire con politiche industriali di investimento e di qualificazione dello sviluppo che sono oggi assenti nelle politiche del governo”.