A rischio l'inaugurazione della stagione 2017 del Teatro Comunale di Bologna. Per venerdì 20 gennaio i sindacati hanno proclamato uno sciopero (che annullerebbe la prima del “Ratto dal serraglio” di Mozart) per protestare contro il piano esuberi presentato dalla Fondazione lirico-sinfonica che gestisce la struttura, e più in generale sulla cattiva gestione di quest’importante istituzione culturale della città. Mercoledì 18 gennaio è previsto un incontro tra le parti, mentre per giovedì 19 Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal hanno convocato una conferenza stampa per comunicare l'esito della trattativa (appuntamento alle ore 10 alle Scuderie, in piazza Verdi).

Il problema è scoppiato nella scorsa primavera, con l’annuncio da parte della Fondazione della necessità di 30 esuberi. Un accordo fu trovato il 24 maggio scorso, fondato su un mix di prepensionamenti, esodi incentivati e ricollocazioni nelle diversi articolazioni bolognesi del ministero dei Beni culturali. Un piano che è però fallito, fondamentalmente per la mancanza delle risorse necessarie ad attuarlo. Nei giorni scorsi Slc, Fistel, Uilcom e Fials hanno inviato alla Fondazione la richiesta di riaprire la trattativa sui possibili risparmi interni di spesa, allo scopo di scongiurare gli esuberi. Ma dal Teatro non sono arrivate risposte positive.

Il sindacato di Bologna Virginio Merola, che è anche presidente della Fondazione, ha infatti ribadito l’urgenza dell’intervento. “Non stiamo licenziando nessuno, non parliamo di cassa integrazione” ha detto il primo cittadino: “La trattativa sulle buonuscite è finita senza un accordo, che ci poteva essere, quindi procederemo con la ricollocazione. Stiamo facendo fronte ai tagli nazionali assumendoci come Comune il peso della situazione, perché riteniamo che il Comunale con le sue maestranze sia un'occasione irripetibile di cultura per questa città. Penso che ci siano tutte le condizioni per andare avanti con i bilanci in ordine”.