È stato firmato oggi (27 novembre) a Roma un accordo di solidarietà intergenerazionale e occupabilità tra il gruppo Enel e i sindacati del settore Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil. L'intesa prevede l'accompagnamento alla pensione anticipata per circa 6.000 lavoratori nell'arco dei prossimi cinque anni (2016-2020), secondo quanto previsto dall'articolo 4 della legge Fornero sulle pensioni, e il contestuale inserimento al lavoro per 3.000 giovani. L'accordo prevede anche l'aggiornamento delle “clausole di salvaguardia” nei casi di eventuali modifiche legislative che dovessero introdurre penalizzazioni al momento della collocazione in pensione. L'intesa riconferma anche l'accordo sull'apprendistato in alternanza scuola-lavoro che, fino ad oggi, ha già consentito a 145 giovani delle scuole superiori di arricchire il percorso di studi con una concreta esperienza lavorativa e possibilità di assunzione nel gruppo Enel. Si configura inoltre  un patto di solidarietà intergenerazionale che coinvolge gli ex dipendenti e i futuri lavoratori, nuove assunzioni per le categorie protette e la stabilizzazione dei lavoratori con contratto di somministrazione. Un altro aspetto dell'accordo stipulato riguarda il miglioramento del welfare aziendale (Arca e Fisde).

L'intesa si colloca all'interno di un protocollo-quadro sul nuovo scenario energetico e sviluppo sostenibile che si pone l'obiettivo di rappresentare la “transizione energetica” in atto, senza dimenticare il tema della riqualificazione industriale delle aree su cui insistono centrali elettriche considerate “marginali”. “Con questo importante accordo – commentano soddisfatti i segretari generali di Filctem, Flaei e Uiltec Emilio Miceli, Carlo De Masi, Paolo Pirani - si definisce nuovamente uno strumento che, in un contesto di forte difficoltà del settore e di sua profonda trasformazione, permetterà l'introduzione nel mondo del lavoro di 3.000 giovani per un ricambio generazionale di cui – qui e altrove – si avverte forte il bisogno. Numeri significativi in un paese, il nostro, dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto cifre da capogiro”.