I primi seggi chiuderanno alle 19.00 ora di New York, che vuol dire all'una di notte in Italia. Saranno i seggi di Georgia, South Carolina, Vermont e Virginia, Indiana e Kentucky. Ma i risultati più importanti della serata arriveranno dopo le 19.30 (l'una e mezza di notte in Italia), quando chiuderanno i seggi dell`Ohio, lo Stato che probabilmente deciderà l`elezione.

Alle 21 (le tre di notte italiane), sarà il turno di New York
e soprattutto di Wisconsin, Arizona, Colorado e New Mexico, quattro stati che daranno un responso fondamentale. I seggi di Iowa e Nevada, gli ultimi swing states, chiuderanno invece alle 22 (le quattro della mattina in Italia). I seggi della costa ovest - California, Idaho, Oregon e Washington - chiuderanno alle 23 (le cinque italiane) insieme a quelli delle Hawaii, mentre all'una di notte (le sette della mattina italiana), chiuderanno gli ultimi seggi dell'Alaska

Servono 270 grandi elettori
(presidential electors) per essere eletto oggi alle 57esime presidenziali degli Stati Uniti. Sul piano formale, infatti, l'elezione avviene in maniera indiretta: il capo di Stato è scelto da 538 grandi elettori, frutto del voto popolare. In ognuno dei 50 Stati si vota per eleggere un certo numero di grandi elettori, pari al numero di deputati e senatori che lo rappresentano in Congresso.

Il candidato che vince - anche di un solo voto - in uno Stato conquista tutti i grandi elettori in palio
(tranne in Maine e Nebraska, dove vige un sistema misto), che poi il 17 dicembre eleggeranno il presidente e il vicepresidente degli Stati Uniti. Ogni delegato è tenuto - ma non obbligato, perché la Costituzione tutela il diritto alla libertà di espressione - a seguire la volontà espressa dai cittadini del suo Stato. Per diventare presidente, servono - appunto - 270 voti.

Non se ne è praticamente parlato, ma oltre ad Obama e Romney ci sono altri quattro candidati alla Casa Bianca: Gary Johnson del partito libertario, Jill Stein dei verdi, Virgil Goode del partito della costituzione e Rocky Anderson del partito della giustizia. Il loro nome non sarà tuttavia presente sulle schede elettorali di tutti gli stati, che hanno la libertà di scegliere i requisiti per presentare la candidatura.