“La battaglia del Manifesto per restare in edicola è una battaglia per la democrazia che riguarda più di 100 testate e oltre 4.000 lavoratori messi a rischio dalle scelte del governo contro l’informazione”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, oggi in piazza Montecitorio insieme ai lavoratori del quotidiano comunista. “Adesso - aggiunge il dirigente sindacale - il governo cerca di nascondersi dietro i tagli causati dalla crisi, ma l’iniziativa sull’editoria è partita prima della crisi: con l’attacco al diritto soggettivo, alle risorse e per ultimo alle tariffe postali, nonostante il parere contrario anche di tanti parlamentari del centro destra. Scelte - conclude Fammoni - che fanno parte dello stillicidio di interventi contro la conoscenza che vede coinvolti la Rai, Internet, lo spettacolo, la cultura e le intercettazioni”.