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I responsabili disabilità di Cgil, Uil e Ugl, con una lettera inviata al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, nel giorno in cui la Commissione Lavoro della Camera esprimerà il proprio parere sugli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act, tornano a chiedere al governo di cancellare le modifiche da essi previste alla legge 68/1999 sull'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone disabili.
Nella missiva Nina Daita (Cgil), Sergio Ricci (Uil) e Giovanni Scacciavillani (Ugl) esprimono amarezza per la mancata attuazione di larga parte del Piano d'azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, "frutto di approfondito lavoro" dell'Osservatorio Nazionale Disabilità, in cui si indicavano "alcuni provvedimenti che avrebbero reso più efficace il sistema di inclusione lavorativa e sociale, favorendo l'incontro della domanda con l'offerta di lavoro per collocare la persona giusta al posto giusto".
In tutt'altra direzione vanno invece i decreti attuativi del Jobs act, che i tre sindacati chiedono di modificare radicalmente a partire dalla "soppressione dell'articolo 6", in cui si prevede "la chiamata nominativa generalizzata dei lavoratori con disabilità" e che per Cgil, Uil e Ugl, insieme alle altre misure che intervengono in materia, "potrebbero creare pesanti discriminazioni riportando indietro di molto l'orologio della storia".
Per questo Daita, Ricci e Scacciavillani concludono il testo auspicando "l'autorevole intervento" del ministro Poletti e chiedendo "una riflessione e una riconsiderazione delle criticità da noi evidenziate", di modo da consentire "ai soggetti istituzionali, alle associazioni e alle parti sociali di elaborare linee guida che possano tenere in considerazione quanto previsto dal Piano d'azione biennale".