Per ridare equilibrio alla finanza pubblica servirebbe "un'imposta sulla ricchezza una tantum che può abbattere il nostro debito per qualche decina di punti e tranquillizzare i mercati". La proposta arriva da Giuliano Amato che la illustra oggi al Corriere della Sera. Secondo l'ex premier, "non possiamo sottrarci", anche se forse "non c'è nel Paese una sufficiente consapevolezza sulle dimensioni del rischio che corriamo".

Se nonostante la manovra finanziaria appena varata i mercati "cominciano a ritenere che noi comunque al di là del 2014 non saremo in condizione di essere solvibili la danza contro di noi può partire in ogni momento", spiega Amato. Per questo rilancia la sua vecchia idea di una patrimoniale una tantum.