"Il comiziaccio di ieri del presidente del Consiglio contro magistratura, Corte Costituzionale e giornalisti sono la migliore 'relazione tecnicà alla legge sulle intercettazioni che la maggioranza si appresta a votare al Senato. Una norma che soltanto grazie alla battaglia delle opposizioni e dei giornali è stata modificata nei suoi punti più scandalosi ma che resta sbagliata, e non trova affatto un equilibrio virtuoso tra tutela della privacy, diritto all'informazione e dovere/diritto della magistratura di svolgere indagini e tutelare la legalità". È quanto scrive oggi (9 giugno) Marina Sereni, vice presidente dell'assemblea nazionale del Pd, sul suo sito internet.

"In un Paese in cui ogni giorno emergono fenomeni di corruzione e malaffare, in cui la trama della criminalità organizzata è diffusa e pervasiva in ambienti spesso 'insospettabilì, nel pieno di una crisi economica e sociale in cui a tante persone oneste si chiedono sacrifici, di tutto c'è bisogno meno che di una legge che intralci l'attività delle forze dell'ordine e della magistratura a garanzia della sicurezza dei cittadini. Oggi dal Pdl - aggiunge Sereni - si annuncia l'intenzione di porre la fiducia su questa brutta legge, la 33ma del governo Berlusconi, e di 'blindarè il testo anche nella successiva lettura alla Camera. La conferma, se mai ce ne fosse bisogno, dell'arroganza del governo nel rapporto con il Parlamento".