Davide Foti è stato rieletto all’unanimità segretario generale della Filcams Cgil di Catania, sindacato dei lavoratori del terziario e del turismo. Conferma unanime anche per la segreteria composta da Giuseppe Agosta e Concetta La Rosa. L’elezione è avvenuta nel corso dei lavori congressuali tenutisi stamattina; presenti, tra gli altri, anche il segretario generale della Cgil di Catania, Giacomo Rota, la segretaria nazionale della Filcams Cgil nazionale, Federica Cochi, e il segretario regionale Salvo Leonardi. L’intervento di Foti ha offerto un focus su molti temi del settore, tra questi il record di insediamento di centri commerciali a Catania che offre anche “l'onere di gestire l'occupazione e l'occupabilità di migliaia di lavoratori e disoccupati che, superata una fase iniziale di boom occupazionale, oggi rimette al centro della discussione sindacale il settore della grande distribuzione organizzata, della sua nascita, della sua attuale presenza e del suo futuro”. Dalla grande vertenza Todi Aligrup, secondo la Filcams di Catania parte un declino di grandi aziende nel territorio “che, dopo anni di profitti e di occupazione per esclusive e volontarie ragioni economiche, tendono al recupero del profitto attraverso politiche non industriali e di sviluppo, ma di razionalizzazione di costi, approfittando in una prima fase di ammortizzatori sociali e successivamente a dismissioni o vendite che creano una perdita occupazionale senza precedenti. Ovviamente, a questo bisogna aggiungere la nascita di un nuovo modello commerciale e di vendita attraverso i discount come Lidl ed Eurospin, che di fatto hanno eroso i margini di profitto di chi non ha saputo investire e gestire sul nostro territorio”. Inevitabile ricordare le vertenze ancora calde, come quella della chiusura di Auchan di San Giuseppe La Rena oppure come quella del Mercatone Uno di Misterbianco, che evidenziano come “la miopia imprenditoriale sia stata supportata dalla scarsa capacità di innovazione e sviluppo da parte delle aziende poco attente al territorio e alle esigenze dei propri lavoratori e della clientela. L'attuale crisi delle Coop, legata a quelle di alcuni imprenditori locali come Abate, ci induce a ragionare su come l'assenza di regole e leggi condivise graverà sull'attuale occupazione, ponendo sempre il sindacato e i lavoratori davanti al bivio del lavoro sempre più povero o della perdita del posto di lavoro. Non sempre l'insediamento di grandi aziende nazionali e internazionali ha portato occupazione stabile e legalità, poiché esistono ancora oggi nel nostro territorio sacche di lavoro grigio o nero sotto il controllo purtroppo della malavita organizzata”. La logistica è e rimarrà una priorità del sindacato che “deve avere il coraggio di denunciare e di far rispettare i contratti di lavoro”.