In Italia oltre 6,9 milioni (il 52,9%) di giovani tra 18 e 34 i anni vivono con almeno un genitore, mentre i Neet (Not in Education, Employment or Training) sono 3,2 milioni, pari al 23,9% dei ragazzi in età compresa tra 15 e 34 anni. Per questa categoria risulta dominante il problema del lavoro e delle relative difficoltà ad accedere a questo mercato. È quanto emerge dalla ricerca 'Le nuove tutele oltre la crisi. Il welfare possibile per giovani, migranti e non autosufficienti' realizzata dal Censis per il Forum Ania-Consumatori e presentata oggi (11 dicembre) a Roma. 

Il 60% degli italiani - si legge nei risultati - pensa che sia ingiusto pagare meno o dare meno tutele ai giovani che entrano per la prima volta nel mercato del lavoro; tuttavia, quasi il 92% ritiene che per i giovani sia opportuno accontentarsi del primo lavoro che capita, anche se a basso reddito o non adeguato al titolo di studio, pur di entrare in gioco. Non a caso, riguardo agli interventi per i quali sarebbe importante migliorare il welfare attuale con nuovi strumenti monetari (come sussidi, servizi, ecc.) oltre il 37% dei giovani richiama la precarietà del lavoro, il 29,2% la perdita dell'occupazione e il 33,6% la disoccupazione di lunga durata.