Forse il dato più eclatante è quell'esiguo 1% di italiani che si può concedere dei lussi. Solo l'1%, contro il 24% di famiglie che versa in difficoltà economiche (+3% sul 2011) e il 48% degli italiani che prevede un peggioramento della propria situazione. Sono i numeri dell'ultima ricerca su “I comportamenti degli italiani nel tempo della crisi” realizzata da Coldiretti-Swg e illustrata al Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione in corso a Villa d'Este a Cernobbio (Como). I

Dalla ricerca emerge anche che il 51% delle famiglie riesce a pagare appena le spese senza potersi permettere ulteriori lussi mentre un 8% non ha un reddito sufficiente nemmeno per l'indispensabile. C'è, però, anche un 40% di italiani che vive serenamente senza particolari affanni economici e quell'1% in netta controtendenza.

Per quanto riguarda gli acquisti, la ricerca di Coldiretti mette in evidenza che il 56% degli italiani fa lo slalom tra le corsie alla ricerca delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti, il 62% che confronta con più attenzione del passato i prezzi e oltre la metà (51 per cento) che va a caccia dei prodotti che costano meno.

Tra coloro che hanno ridotto gli sprechi il 67% lo ha fatto facendo la spesa in modo più oculato, il 59% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40% riducendo le dosi acquistate e il 38% guardando con più attenzione alla data di scadenza. Si è poi decretato il crollo degli acquisti di prodotti equo solidali che sono stati abbandonati dall'8% degli italiani che lo scorso anno li acquistavano regolarmente o qualche volta, ma scendono anche quelli di alimenti etnici ai quali ha rinunciato nell'ultimo anno il 7% degli italiani.

Per quanto riguarda invece il guardaroba: “La maggioranza delle famiglie ricicla dall'armadio gli abiti smessi nel cambio stagione, con il 53% degli italiani che ha rinunciato o rimandato gli acquisti di abbigliamento ed accessori che si classificano come i prodotti dei quali si fa maggiormente a meno nel tempo della crisi”.

“Sul podio delle rinunce insieme ai vestiti si collocano anche i viaggi e le vacanze che sono stati ridotti o annullati dal 51% degli italiani- sottolinea la Coldiretti- e la frequentazione di bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero, dei quali ha fatto a meno ben il 48%”. A seguire nella classifica del cambiamento delle abitudini di consumo “c'è - continua la ricerca - l'acquisto di nuove tecnologie al quale hanno dovuto dire addio il 42% degli italiani, le ristrutturazioni della casa (40%), l'auto o la moto nuova (38%) e gli arredamenti (38%)”. Ma si mettono da parte anche le “attività culturali (37%) la cui rinuncia preoccupa particolarmente in un Paese che deve trovare via alternative per uscire dalla crisi”.