Un documento in cinque punti che sintetizza le richieste di Cgil, Cisl e Uil lombarde alla Regione Lombardia in merito alle iniziative da adottare a protezione della salute della popolazione, in piena emergenza Coronavirus.

Al primo punto i sindacati mettono “l'istituzione di un tavolo interassessoriale di regia regionale presso la presidenza che coinvolga le parti sociali”. 

“In riferimento a quanto in discussione con i ministeri competenti – e questo è il secondo punto –, chiediamo di rendere disponibili su tutto il territorio lombardo uguali tutele per le lavoratrici e i lavoratori per i quali le autorità competenti abbiano disposto la sospensione dal lavoro, indipendentemente da settore, dimensione d’impresa, tipologia contrattuale di appartenenza, tenendo conto che lavoratori residenti in zona cosiddetta rossa lavorano quotidianamente in zone diverse al momento non direttamente impattate dalle misure restrittive. Chiediamo a Regione Lombardia – proseguono – di farsi parte attiva nei confronti del governo affinché gli ammortizzatori sociali esistenti (Cigo e Fis) vengano opportunamente modificati rispetto a criteri di accesso, durata massima, utilizzo pregresso e affinché venga resa disponibile immediatamente anche la Cig in deroga a partire dall’utilizzo degli avanzi di gestione delle risorse residue degli scorsi anni, o richiedendo un fondo nazionale ad hoc”.

Il punto tre riguarda “l’individuazione di una misura a tutela dei lavoratori autonomi ugualmente coinvolti dagli interventi restrittivi dell'attività lavorativa”.

“Riteniamo utile – scrivono le confederazioni al quarto punto – potenziare e facilitare lo smartworking, anche attraverso accordi sindacali aziendali/territoriali sulla falsariga di quanto già utilizzato in passato per gli accordi utili al riconoscimento del premio di risultato e della formazione 4.0”.

Quinto e ultimo punto: “Sempre per facilitare l’utilizzo dello smartworking, chiediamo di anticipare i tempi del bando regionale rispetto a quelli attualmente previsti”.