Ma come fa ad aumentare la fiducia dei consumatori se, oltre ai continui rincari, dai beni di largo consumo alla micidiale stangata sui carburanti, importanti scadenze attendono i cittadini nei prossimi mesi che colpiranno il già infimo potere di acquisto delle famiglie? Se lo chiedono Federconsumatori e Adusbef, che in un comunicato ricordano le scadenze a cui dovranno far fronte i consumatori. In particolare: a fine marzo, in busta paga, le nuove addizionali regionali e comunali (+245 euro); a giugno l’Imu sulla prima casa (+405 euro); a settembre l’ulteriore aumento dell’Iva (dal 21 al 23 per cento e dal 10 al 12 per cento: +235 euro).

“È ora di smetterla con questi rapporti ottimistici che, al posto di instaurare un clima di fiducia, aumentano il senso di insoddisfazione dei cittadini – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, rispettivamente numero uno di Federconsumatori e di Adusbef –. La fiducia si instaura attraverso le azioni concrete. Quelle azioni che richiediamo da tempo per risollevare le condizioni delle famiglie”.

“In un momento così delicato infatti – prosegue il comunicato –, è quanto mai urgente mettere in campo strumenti per il rilancio dell’economia, basati su investimenti per la ricerca e l’innovazione, eliminando sprechi, tagliando stipendi iperbolici e avviando una lotta determinata all’evasione fiscale. Ma non basta, è necessario agire anche per il recupero del potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso. In tal senso bisogna cancellare tassativamente l’ulteriore incremento dell’Iva a partire da settembre. Mettere in atto tale aumento sarebbe un’operazione deleteria per l’economia”. “Solo così – conclude il comunicato – si avrà una lieve ripresa della fiducia dei consumatori”.