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"La vicenda dei consorzi di bonifica del Lazio, che giorno dopo giorno scivolano sempre di più nel baratro dell'inefficienza gestionale, è a dir poco vergognosa. A rimetterci sono solo i lavoratori". Così, in una nota, Eugenio Siracusa, Ermanno Bonaldo e Franco Becherelli, segretari regionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil.
“Nonostante l'assessore Fabio Refrigeri e il presidente Zingaretti si siano impegnati a trovare soluzioni in attesa del riordino del sistema delle bonifiche del Lazio e il trasferimento della prima parte delle risorse finanziarie ai consorzi - continuano - in alcuni di questi i soldi non sono stati sufficienti a pagare tutte le retribuzioni arretrate e correnti dei lavoratori e a garantire la stessa operatività consortile. La situazione di Latina è particolarmente grave: il consorzio di bonifica dell’Agro Pontino, nonostante i numerosi interventi economici, anche straordinari, da parte della Regione, non paga da quattro mesi le retribuzioni a 130 dipendenti. La situazione debitoria di questo consorzio, secondo in Italia per importanza, è tale da non potere essere più gestibile con la normale amministrazione. Riteniamo vada quindi commissariato: sono ancora da riscuotere i ruoli relativi al 2014, fatto che dimostra la scarsa capacità gestionale del consorzio stesso e la volontà della presidenza di non svolgere il suo mandato".
"Nel frattempo - precisano i tre segretari - ci risulta che il direttore abbia assunto un segretario e quattro lavoratori part-time che non percepiranno reddito e che abbia anche trovato il tempo di andarsene in ferie come se il problema non esistesse".
"I consorzi che non riescono più a mantenere un equilibrio di bilancio tale da assicurarne la funzionalità e quelli che si sono rifiutati di firmare la convenzione con la Regione - concludono i sindacalisti - devono essere commissariati. Se la Regione continuerà a non fare nulla significa che c'è consociativismo e a pagarne le conseguenze saranno sia i 600 lavoratori coinvolti che i contribuenti”.